Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la legge contro il gioco d’azzardo patologico. Il testo unificato “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network” è nato dalla sintesi da quattro differenti proposte normative all’interno della Commissione sanità Tra queste quella del presidente Fabrizio Volpini e quella della vice presidente Elena Leonardi depositaria della prima proposta a febbraio dello scorso anno. Nelle Marche sono 405 i casi di dipendenza da gioco patologico registrati e 727 contatti significativi avuti telefonicamente al numero verde predisposto (dati 2015). ”
Non era scontato che si arrivasse alla definizione di un testo unico – ha detto Volpini – ma credo che quando ci sono consapevolezza e condivisione di finalità ed obiettivi, anche le divisioni possono essere superate. Il percorso non è stato tutto ‘rose e fiori’, ci sono stati anche scontri e contrapposizioni, ma ha prevalso la volontà di stare insieme e di dotare la comunità marchigiana di uno strumento legislativo utile ed efficace” .”Questa Legge – commenta Leonardi – colma una lacuna istituzionale e legislativa regionale, considerato che su questo particolare argomento nella passata legislatura non si riuscì a portare a compimento un percorso normativo dedicato al contrasto al gioco d’azzardo patologico. Una legge che reputo di grande importanza nel suo valore educativo, rieducativo e riabilitativo, che rivolge particolare attenzione alle fasce più deboli, agli anziani, ai giovani e giovanissimi.”
La legge integra la normativa nazionale intervenendo sulla prevenzione o sui soggetti maggiormente a rischio e aspetti, ad esempio definendo le distanze dei luoghi di gioco d’azzardo da determinate attività (come scuole o spazi di aggregazione per i più giovani) su cui può agire le amministrazioni comunali “È importante aver dato ai Comuni non solo tutela, ma anche una parte di autonomia – sottolinea il consigliere del Pd Francesco Micucci – Mi auguro che questo lavoro possa essere utile alla comunità marchigiana per cercare di sostenere situazioni di difficoltà e vederle limitate in futuro”.
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