di Marina Verdenelli
Infermiere dell’ospedale di Torrette sottoposto a provvedimento disciplinare perché si è rifiutato di fare un terzo turno di servizio dopo aver già lavorato 16 ore. Succede al blocco operatorio dell’azienda Ospedali Riuniti dove l’episodio è stato denunciato dal Nursind. «E’ paradossale quello che è avvenuto – racconta Giuseppino Conti, segretario del sindacato che tutela gli infermieri – il dipendente ha 60 anni, è prossimo alla pensione, e non aveva le forze fisiche per fare altre otto ore di lavoro e aveva diritto ad un riposo». L’episodio è successo nei giorni scorsi e per il 16 febbraio è stato fissato il colloquio con il dirigente infermieristico che dovrà pronunciarsi sul provvedimento disciplinare. «L’infermiere aveva fatto la mattina – spiega Conti – un turno di otto ore. Poi è rientrato per la reperibilità notturna, sempre di otto ore e durante le quali ha lavorato a pieno ritmo. Avrebbe dovuto fare un terzo turno vicino, di altre otto ore, al pomeriggio ma si è rifiutato perché era stanco e aveva bisogno di riposo. E’ stato chiamato a casa dalla caposala che voleva sapere se, quanto da lui lasciato scritto, e cioè che non si sarebbe presentato al turno pomeridiano perché aveva bisogno di riposo, era vero. L’infermiere ha confermato ed è stata considerata assenza ingiustificata, sottoposta a provvedimento disciplinare. Non lo riteniamo giusto». Conti sottolinea come questa situazione è comune a tutta l’equipe e «riguarda anche i colleghi della dirigenza medica che sono sottoposti agli stessi identici meccanismi di turni e orari». Secondo il segretario circa il 70% degli infermieri del reparto hanno fatto domanda di trasferimento per i turni organizzati in questo modo. «Siamo pronti a rivolgerci anche all’ispettorato del lavoro – promette Conti – se non verrà garantito il diritto al riposo».
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