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Unioni civili:
solo gli uomini dicono sì

ANCONA - Dall'entrata in vigore della legge Cirinnà, sette le coppie che hanno formalizzato il loro legame, altre quattro, tra cui donne, hanno avviato l'iter. E' il focus sui matrimoni diffuso dal Comune. Vedove sette volte più numerose dei vedovi

 

Sono sette e di soli uomini, le prime coppie gay di Ancona che hanno formalizzato l’unione civile. Altre 4, tra cui donne, quelle in attesa di formalizzare il loro legame. Dopo i dati sulla popolazione diffusi ieri (15 febbraio) dall’anagrafe, arriva il focus sui matrimoni, messo a disposizione dalla direzione Scales (Anagrafe, Stato civile e statistica) del Comune di Ancona, dai cui emergono anche i primi dati dall’entrata in vigore della legge Cirinnà.

In città sono circa 46 mila le persone coniugate, a cui si aggiungono 3.343 divorziati dei quali 1.260 uomini e 2.083 donne. Nel 2016 si registra un’inversione di tendenza nei matrimoni, sono stati più quelli civili (156) che quelli religiosi (133). Come in passato, invece, si conferma l’alto numero di vedove, di quasi sette volte superiore a quello dei vedovi. Le donne rimaste senza marito 7.071 (poco più di 7.200 nel 2015) a fronte di 1.305 vedovi. I celibi sono 22.792 mentre le anconetane nubili sono 20.513.

L’anconetano più giovane convolato a nozze lo scorso anno aveva 20 anni, mentre sono state 8 le ragazze sue coetanee. Due le diciottenni, le più giovani mogli in città, che hanno detto sì nel 2016.

Nella fascia che va dai 20 ai 25 anni, alla fine 2016 risultavano sposati 28 ragazzi contro 149 ragazze.

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Il capoluogo marchigiano ha finora visto “scambiarsi la promessa” 7 coppie, mentre ce ne sono in arrivo altre 4. Unicamente uomini quelli che hanno deciso di formalizzare il proprio legame, finora, ad Ancona, come in gran parte del Paese.

Un provvedimento piuttosto veloce, quello in essere, in vigore da poco più di otto mesi in virtù della legge Cirinnà e che raggiunge la piena attuazione con i decreti attuativi 2017: l’unione può costituirsi entro 30 giorni dalla domanda.

La “celebrazione” nel capoluogo dorico, come in gran parte dei capoluoghi italiani, si svolge presso le sale comunali utilizzate per i matrimoni, la sala giunta a Palazzo del Popolo, o la sala al piano terra di palazzo degli Anziani. A chi richiede riservatezza, si mette a disposizione una stanza dell’ufficio di Stato civile. L’ufficiale dello Stato civile indossa, come in occasione dei matrimoni, la fascia tricolore.

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