Domani, 19 febbraio dalle 17 alle 19, in occasione della giornata di apertura della mostra “Capolavori Sibillini, l’arte dei luoghi feriti dal sisma” presso Palazzo Campana a Osimo, i visitatori potranno ascoltare gli omaggi musicali offerti dal maestro Marco Santini, che suonerà il violino del 1838 (esposto in mostra) della città di San Ginesio, e dai solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo che canteranno le arie “Domine Deus” e “Quoniam tu solus sanctus” di Pergolesi.
Al compositore nel 1732 fu affidato dalla municipalità di Napoli il compito di comporre una messa e un vespro in onore di S. Emidio, sotto la cui protezione si era posta la città dopo una serie di disastrosi terremoti. La Messa in Fa, composta per questa circostanza, fu poi rielaborata ed eseguita dall’Autore a Roma, nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina, nel 1734. Contiene l’aria “Domine Deus” per contralto e “Quoniam tu solus sanctus” per soprano.
LA MOSTRA – Gli eventi sismici del 2016 hanno profondamente colpito le aree interne e il diffuso patrimonio culturale delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Le opere d’arte erano conservate, in gran parte, nei musei associati alla Rete Museale dei Sibillini comprendente otto comuni: Montefortino, Montefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto Marche, Loro Piceno e San Ginesio. A causa dei danni subìti da molti edifici, i beni culturali in essi custoditi sono stati depositati e messi in sicurezza presso il Museo Civico e Palazzo Campana di Osimo grazie alla disponibilità del Comune e all’Istituto Campana per l’Istruzione Permanente. Questi ultimi, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, hanno allestito negli spazi espositivi di Palazzo Campana la mostra Capolavri Sibillini. L’arte dei luoghi feriti dal sisma.
OPERE, BIGLIETTI E ORARI- L’esposizione sarà visitabile fino al 1 ottobre 2017. Sarà presentata una ricca scelta di capolavori del territorio dei Sibillini: dalle tele di Fortunato Duranti, “artista di genio stravagante” di Montefortino, alle opere di Giaquinto e Unterpergher; dalle nature morte di Spadino, Pfeiler e Munari, alle pregevoli tele e tavole del Pagani, del Ramazzani e del De Magistris. Per l’occasione sarà esposta, insieme ad altri paramenti liturgici, la pianeta di Sisto V, in seta e oro, testimone dello straordinario livello qualitativo dell’arte del ricamo di fine Cinquecento. Lo Scrigno emerso dal mare, sezione geologica dedicata alla nascita dei Sibillini, mette in mostra fossili e mineraliprovenienti dai Poli Museali Scientifici della Rete Museale dei Sibillini. Una selezione di fotografie dei luoghi di recupero dei beni culturali testimonia i gravi danneggiamenti sostenuti dal patrimonio culturale. Il percorso espositivo prevede anche una sezione attiva, L’Arte Riparata, in cui si potrà osservare il laboratorio di restauro dal vivo di alcune opere coordinato dalla restauratrice Maria Laura Passarini. L’intera operazione culturale ha una notevole valenza sociale e solidale poiché offrirà un’occasione di lavoro per i giovani precedentemente occupati presso la Rete Museale dei Sibillini e supporterà il finanziamento per il restauro dei beni artistici danneggiati dal terremoto.
La mostra sarà aperta da giovedì a domenica prefestivi e festivi con orario 10-13; 16-19; dal 13 aprile al 1 maggio tutti i giorni on orario 10-13; 16-19; a luglio tutti i giorni con orario 10-13; 16-20 e dal 1 agosto al 10 settembre tutti i giorni orario continuato 10-20
I biglietti a prezzo intero costano 7 euro, 5 euro per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 anni, titolari di convenzioni, studenti universitari e 4 euro i ridotti per scolaresche delle scuole primarie e secondarie (gratuito per bambini fino a 6 anni, diversamente abili con un accompagnatore, un accompagnatore per gruppo, due accompagnatori per scolaresca)
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