di Emanuele Garofalo
“Palazzo Casari ad Ancona non è stato venduto. Però siamo sulla buona strada per poterlo affittare. A privati o enti pubblici? Non posso rispondere per ora. Ma questo affitto ci permetterà di fare i lavori all’ex cinema Concerto. Gli osimani dovrebbero sentirsi onorati di avere questo investimento sulla propria città e invece sono addolorato di sentire le polemiche”. Padre Giancarlo Corsini, ministro provinciale dei francescani, in un lungo sfogo replica ai dubbi del comitato “Nuovo Cinema Concerto” (leggi l’articolo) che si oppone alla conversione dell’ex sala.
Minacce di ricorsi al Tar, proteste per le presunte violazioni del superamento delle barriere architettoniche, infine il dubbio che l’immobile non possa essere venduto dal Comune senza l’ok della Soprintendenza. Tutti interrogativi che non turbano Corsini, che si dice tranquillo circa la regolarità dell’iter. “Il Comune ha approvato il progetto, senza distinzione di colore politico, poi è stato approvato anche dalla Soprintendenza alle Belle Arti, allora secondo voi non è conforme?” replica il rappresentante dei francescani, lasciandosi poi andare allo sfogo. “Il nostro centro di Osimo ha tre finalità: santuario, centro culturale e casa di formazione. Se questo gruppo (riferito al comitato, ndr) ha dubbi, io li rispetto pienamente, ma non possono vendere fumo o illusioni, dicendo cose che non sono vere. Stiano tranquilli, i frati non ne faranno un postribolo: sono 10 camere per 10 frati vecchi”.
E ancora: “Sapete quanti biglietti staccava il cinema Concerto? Quando ne faceva 20 era oro colato. Mi addolora sentire certe polemiche” aggiunge Corsini.
Dal progetto potrebbe anche essere stralciata l’area dell’accoglienza, per fare posto ad una infermeria per
i frati anziani e dare più spazio al polo bibliotecario. Il progetto originario infatti potrebbe non bastare a contenere l’incredibile patrimonio librario dei francescani. E questo è l’altro aspetto critico nella crisi dell’ordine monastico: le straordinarie biblioteche, divise nei 5 conventi che sono stati chiusi nella provincia di Ancona. La più importante di queste preziose raccolte è custodita a Palazzo Casari, vicino alla chiesa di San Francesco alle Scale. Secondo la voce di corridoio,i frati avrebbero già venduto l’immobile.
Biblioteca preziosa perché tra i 100 mila volumi ci sono pezzi di storia veramente unici, come le 800 bolle papali, datate dal 1232, tra cui la canonizzazione di Sant’Antonio: fuori dal Vaticano, esiste solo ad Ancona, nemmeno a Padova ne hanno copia. Un patrimonio che sarà trasferito a Osimo. Solo Palazzo Casari è stato valutato in 7 milioni di euro di valore. “E’ stato venduto? No, ma abbiamo qualche proposta di affitto, speriamo vada a buon fine” replica padre Corsini. Impossibile aprire al pubblico, magari lasciandola nel capoluogo, questa biblioteca? “Saremo liberi di decidere secondo le nostre regole o no? – ribatte Corsini -. La biblioteca sarà trasferita a Osimo perché qui avevamo la nostra curia storicamente, ad Ancona siamo ritornati solo 60 anni fa, e perché ad Osimo c’è il santuario più significativo di San Giuseppe da Cupertino.
Per questo facciamo un investimento che dovrebbe far sentire gli osimani onorati”. Dalla chiusura dei conventi si salva invece la chiesa di San Francesco alle Scale di Ancona. “E’ stata affidata dalla diocesi e da ottobre c’è un parroco che officia la messa” spiega padre Corsini. Il francescano non mancherà di pensare al comitato “Nuovo Cinema Concerto” nell’omelia di domani: “Occhio per occhio recita un passo del Vangelo di domani, ma io credo nella buona fede di queste persone”.
Sulle proteste del comitato è intervenuto anche il sindaco Simone Pugnaloni. “Non intendo rispondere ad interventi che sono mere provocazioni propagandistiche da campagna elettorale – ha commentato Pugnaloni -. La questione ex cinema Concerto: tutto è secondo le normative vigenti, il dibattito è già stato ampiamente affrontato in consiglio comunale”.
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