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Maggioranza in crisi:
senza numeri
salta il consiglio comunale

OSIMO - Assenti in Sala Gialla 3 consiglieri di maggioranza (Pasquinelli, Catena e Capotondo) e 9 di minoranza. Mariani, unico esponente dell'opposizione presente, non ha ritenuto di dover fare "la stampella al sindaco Pugnaloni" ed è uscita facendo saltare il quorum. Il gruppo Pd: "Si doveva discutere di argomenti presentati dalla liste civiche e nessuno si è presentato, questo è il loro rispetto per la città"

La Sala Gialla vuota (foto d’archivio)

Banchi vuoti nell’aula consiliare di Osimo in un precedente episodio

 

Prove tecniche di scissione di maggioranza: i consiglieri di Fabio Pasquinelli e Carlo Catena (L’Altra Osimo con la Sinistra) non si presentano in aula (leggi l’articolo). E’ assente anche il consigliere Mirco Capotondo (Pd) e il sindaco democrat Simone Pugnaloni può contare solo su un esercito di 11 soldati su 14 (12 con lui). Dall’altra parte della barricata, sui banchi dell’opposizione, è seduta in solitudine la capogruppo del Gruppo Misto, Maria Grazia Mariani perché mancano i 7 consiglieri delle liste civiche e i 2 del M5S. Il risultato? La consigliera Mariani attende lo scoccare della mezz’ora ‘accademica’ e poi si alza e se ne va. Salta il numero legale, che per il parlamentino osimano a 24 seggi è di 13 consiglieri e la seduta, convocata per le 8.30, viene sciolta dal segretario comunale. E’ successo tutto stamattina, in una manciata di minuti e gli altri consiglieri sono entrati in aula, fuori tempo massimo, quando ormai non era più possibile accendere i microfoni.

Maria Grazia Mariani

La stessa Mariani ha subito infilato il dito nella ferita scrivendo sui social media che non era la prima volta che questa situazione accadeva (leggi l’articolo), evidenziando in più che “Pugnaloni & co. non hanno i numeri per governare Osimo. La maggioranza si è presentata all’appuntamento con 11 consiglieri su 14. Trascorsa mezz’ora dalla convocazione, alle 9 gli assenti ingiustificati (Capotondo, Pasquinelli e Catena) non hanno risposto all’appello. Gli assessori erano tutti assenti (come sempre) ad eccezione di Daniele Bernardini. Io ero in aula dalle ore 8.30 . La puntualità non è solo una nobile forma di cortesia ma è anche rispetto ed educazione. Verificato che tra i punti all’ordine del giorno non c’erano scadenze urgenti ma tutte mozioni presentate dalle Liste civiche (tutti assenti) che possono essere discusse anche in altre date, ho deciso di non partecipare all’incontro”.

Per rimarcare lo scotto, la consigliera del Gruppo Misto è anche tornata a ricordare di essere stata “espulsa dalla coalizione di Pugnaloni appena eletta ed ora non sono tenuta a garantire il numero legale né posso essere considerata la stampella del sindaco la cui coalizione si sta sgretolando (leggi articolo). Una situazione inevitabile visto il risultato elettorale: sindaco per 2 voti , compresi i 3 voti che gli ho salvato con il verbale di contestazione come rappresentante di lista che hanno fatto la differenza per vincere il ricorso elettorale. Non dimentichiamo poi i miei 113 voti personali a suo favore”.

Sala Gialla, i banchi delle liste civiche (foto d’archivio)

Nel fuoco di fila incrociato, diversi strali sono stati lanciati online anche dalle liste civiche. “Siamo al paradosso – scrivono i movimenti latiniani su facebook – oggi sospeso il Consiglio comunale perché il governo della città non è riuscito a garantire il numero legale, noi consiglieri delle Liste civiche presenti , non assenti come dichiara la Mariani, non siamo entrati in aula perchè è ora che i cittadini si rendano conto di quanto il governo di questa città è sempre più allo sbando. I nostri atti all’odg sono stati tutti firmati e ripresentati”.

Simone Pugnaloni, sindaco Osimo

Mantenendo il fair play politico Simone Pugnaloni, sempre su Fb, ha invitato tutti alle “riflessioni sul caso: i nostri avversari non si sono presentati in aula e si sarebbe dovuto discutere di argomenti da loro stessi proposti”. Più avvelenato il post del gruppo consiliare del Pd che non lesina critiche a nessuno. “Le Liste civiche (leggi l’articolo) chiedono la convocazione del Consiglio comunale per discutere cinque loro punti urgenti e nemmeno uno dei loro rappresentanti si presenta in aula. La consigliera Mariani presente al momento dell’appello, rinunciando a discutere le proprie interrogazioni, si alza ed esce dall’aula. Questo è il rispetto per la città e per le istituzioni di Latini, Mariani e soci” scrivono i consiglieri dem.

Giorgio Campanari

Giorgio Campanari, capogruppo Pd, in particolare, puntualizza che “Pasquinelli e Catena sono arrivati solo in ritardo e “non c’è alcuna crisi politica in atto. La maggioranza che interesse aveva a dare il numero legale a un Consiglio comunale urgente, convocato nei 20 giorni previsti dalla legge su richiesta esplicita delle Liste Civiche per discutere i loro 5 ordini del giorno? Se non non interessa a loro essere in aula! Tra l’altro siamo venuti in consiglio comunale nonostante che gli ordini del giorno erano relativi a progetti già tutti avviati dall’amministrazione comunale, alcuni già in fase di ultimazione. E’ fin troppo evidente che dopo le modifiche al regolamento comunale del Consiglio comunale per smaltire le 80 mozioni presentate dai movimenti civici, Latini ed i suoi stanno facendo ostruzionismo presentando continuamente odg e costringendo la presidente a convocare le sedute comunali. Sedute alle quali poi non partecipano”.

Monica Bordoni

Nel pomeriggio il sindaco ha rincarato la dose.  “Siamo anche troppo onesti e seri che ci presentiamo in consiglio comunale – ha ribattuto sul web – facendo spendere 700 euro in ognuno di questi consigli comunali che non producono nessun atto gestionale che riguardi attivita’ ordinaria o straordinaria , ma solo un dibattito politico che non produce effetti concreti. Quindi la maggioranza e’ chiamata a garantire il numero legale quando presenta i suoi punti all’odg che riguardano attivita’ gestionali volte a rendere concreta l’azione di governo”. La bagarre virtuale è terminata con la stoccata della consigliera Monica Bordoni (liste civiche), arrivata in aula stamattina a consiglio ormai chiuso, che ha respinto le accuse al mittente: “Il sindaco è  in totale confusione – ha risposto- Non comprende che la maggioranza guidata dal suo Pd ha il diritto ed il dovere di garantire la maggioranza del governo locale, per una questione di rispetto e democrazia. Noi a votare i nostri atti c’eravamo, siete voi che non avevate i numeri per aprire il consiglio”.

(m.p.c.)

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