Osimo tende una mano a Offagna e lascia aperta una porta per discutere di fusione tra i due Comuni non appena il borgo medievale avrà eletto sindaco e consiglio comunale a giugno e “previa valutazione del dissesto finanziario”. Alla 16.45 di oggi la Sala Gialla ha approvato a larga maggioranza la mozione presentata da L’Altra Osimo con la Sinistra, poi emendata dal Pd, che impegna l’amministrazione comunale ad avviare il dialogo tre le due comunità, con la collaborazione dei cittadini.
“Visto l’emergenza che sta attraversando Offagna, noi de L’Altra Osimo ci siamo chiesto quali intenzioni avesse il Comune di Osimo sull’ipotizzata fusione – ha spiegato il consigliere Carlo Catena (L’Altra Osimo) nell’illustrare la mozione che impegnava l’amministrazione Pugnaloni a dare l’ok alla futura procedura – Offagna è un territorio ricco di cultura, a partire dalla Rocca, unica nella provincia di Ancona. Vorremmo sapere dall’amministrazione di Osimo che passi vorrebbe intraprendere in questa direzione”.
Il vice sindaco Mauro Pelllegrini, nella replica ha subito chiarito che “la scelta della fusione è rimessa all’esito di una consultazione referendaria delle due comunità, con il presupposto è che ci sia la volontà dell’organo amministrativo che in questo momento Offagna non ha essendo Comune commissariato.- ha sottolineato- In questo senso la mozione adesso è poco opportuna ma una volta eletti gli organi rappresentativi democraticamente eletti, poi si dovrà vedere come le due comunità reagiranno a questo discorso. Io credo nella validità del progetto di accorpare i piccoli Comuni ma l’Italia è il Paese dei campanili e le due comunità di Osimo e Offagna dovranno affrontare un percorso per valutare insieme i vantaggi offerti dall’operazione perché la stessa non venga vissuta come l’annessione del Comune più piccolo al più grande. In questo momento solo i partiti e le associazioni di Osimo e Offagna possono iniziare questa discussione. Questa mozione quindi – ha chiuso Pellegrini – è un auspicio di futura di cooperazione comunale tra Osimo e Offagna ma oggi dare il là al procedimento amministrativo che porti agli atti della fusione giuridica è davvero un atto prematuro”
La consigliera di minoranza Monica Bordoni (Liste civiche) ha ricordato che lo stesso sindaco Pugnaloni, a maggio 2016, “si era esposto in un incontro pubblico con gli altri sindaci della Valmusone perché voleva unire le forze di tutti i Comuni presenti a quella riunione. Ora il vice sindaco ci viene a dire che i tempi non sono maturi per fondersi con Offagna? Il borgo medievale è in forte difficoltà ma ha grandi risorse. Pugnaloni aveva invitato tutti a fare squadra quindi i tempi sono maturi eccome e le dichiarazioni di Pellegrini mi sembrano discordanti con quelli del sindaco”.
A questo punto della discussione il capogruppo di maggioranza Giorgio Campanari (Pd) ha presentato l’emendamento che ha tagliato la testa al toro, cambiando il dispositivo finale alla mozione. L’emendamento nel dettaglio “invita l’amministrazione comunale di Osimo a intraprendere, in accordo con la futura amministrazione comunale di Offagna nel rispetto della normativa vigente e mediante il coinvolgimento consapevole e attivo della cittadinanza dei due Comuni interessati, le azioni politiche necessarie a favorire la fusione del Comune di Offagna con la città di Osimo previa valutazione dello stato di dissesto economico-finanziario del Comune di Offagna e della sostenibilità economica a carico del bilancio comunale di Osimo”.
Nel voto finale sulla mozione così modificata, il gruppo della Sinistra, uscito dalla maggioranza la scorsa settimana, si è ritrovato a votare insieme proprio a tutta la maggioranza e a una parte di opposizione (i consiglieri delle liste civiche, astenuto invece il M5S). “Non sarà l’emendamento presentato dal capogruppo del Pd, Giorgio Campanari, a cambiare la nostra posizione. Tuttavia – ha puntualizzato il capogruppo de L’Altra Osimo, Fabio Pasquinelli– riteniamo che questa abitudine a inserire cose scontate come la copertura finanziaria degli atti amministrativi in questo caso è un elemento politico imbarazzante e un atteggiamento quasi pusillanime piuttosto che volto a caratterizzare gli elementi positivi di questa operazione, che se fatta bene, può portare un guadagno per la comunità osimana”.
L’emendamento non è stato votato dalle minoranze e tanto meno da L’Altra Osimo (8 no), ma è passato con i 13 voti di maggioranza ed è stato quindi inserito nell’atto definitivo. al contrario, che ha ottenuto 21 sì, anche quelli dei due consiglieri secessionisti e dei 6 dei movimenti civici (astenuti i due grillini) secondo il computo della presidente del consiglio Paola Andreoni. “Ci interessava che si aprisse la discussione su questa prospettiva- ha concluso Pasquinelli soddisfatto- È un importante passo importante in avanti fatto dal nostro Consiglio comunale”.
(m.p.c.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati