Ponte crolla in A14, la società Autostrade per l’Italia: «Le attività di sollevamento del cavalcavia interessato dall’incidente erano state completate alle 11,30. Al momento dell’incidente, alle 13 circa, il personale stava realizzando attività accessorie. Messi a disposizione della magistratura i contratti sull’affidamento dei lavori». La società sta acquisendo gli elementi per ricostruire la dinamica di quanto accaduto nel tratto di autostrada a Camerano (leggi l’articolo), al confine con Castelfidardo. A causa del crollo del ponte ha perso la vita una coppia di Spinetoli, Emidio Diomede, 61 anni, e la moglie Antonella Viviani, di 55. «Sulla base delle informazioni al momento acquisite, le attività di sollevamento del cavalcavia interessato dall’incidente erano state completate alle 11,30 – dice la società Autostrade in una nota –. Al momento dell’incidente, alle 13 circa, il personale stava realizzando attività accessorie. Sul cantiere, peraltro, era presente l’ingegnere responsabile tecnico dei lavori per la Delabech. La società Delabech è specializzata con qualifiche di legge per i lavori in oggetto e munita di certificazione delle società Protos, Bureau Vertitas e Accredia. La stessa società aveva eseguito analoghi lavori su altri cavalcavia della stessa tratta. Autostrade per l’Italia ha già messo a disposizione della magistratura tutti gli elementi contrattuali relativi all’affidamento dei lavori. Si stanno acquisendo tutti gli elementi per ricostruire la dinamica dell’evento, partendo dai documenti progettuali elaborati dalla Delabech stessa».
(foto Federico De Marco)
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La società Autostrade dice che l’incidente era imprevedibile, ma non è vero, perché quasi tutto è invece quasi sempre prevedibile, ed ha ragione il Codacons, l’associazione dei consumatori, a sostenere la prevedibilità in genere dei rischi e degli eventi anche mortali. Infatti, sono stati resi noti alcuni documenti in cui si chiedeva al ministero dei Trasporti di stimolare i controlli sui cavalcavia autostradali. Le richieste però non vennero purtroppo accolte, e ne seguì anche un ricorso al Tar. Figuriamoci, se costruire un ponte provvisorio sopra le corsie di marcia di entrambe le carreggiate di un’autostrada, ad intenso traffico veicolare, senza chiuderla agli automobilisti, non costituisca un pericolo reale per la sottostante circolazione!