“E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte”. Così l’ingegnere Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento di Autostrade per l’Italia, a proposito del ponte crollato ieri in A14 a Camerano (Ancona). Il tecnico della società Autostrade esclude il cedimento del ponte in sè, piuttosto conferma la tesi secondo cui sarebbero crollati i sostegni provvisori utilizzati per l’operazione di sollevamento della struttura (leggi l’articolo). Il ponte infatti andava adeguato per l’ampliamento della terza corsia dell’A14. Scotto Lavina ha parlato con i giornalisti a margine di un sopralluogo lungo l’A14. “Stiamo facendo gli accertamenti del caso – ripete -: il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo. E’ una struttura in calcestruzzo: non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all’inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. E’ andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori” riferisce Scotto Lavina, nelle dichiarazioni rilasciate all’Ansa.
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