di Marina Verdenelli
(foto di Giusy Marinelli)
“Quello che è successo lo si vedrà quando si alzeranno i due tronconi rimasti. Le uniche parti ancora sotto sequestro dalla procura. Il pm Irene Bilotta ha autorizzato solo la rimozione della parte centrale”. Dopo un primo sopralluogo fatto ieri sera è tornato in autostrada il consulente tecnico della procura, l’ingegnare Luigino Dezi, dell’Università Politecnica delle Marche, nominato dal pm per la consulenza tecnica che dovrà chiarire perché il ponte ha ceduto. L’ingegnere ha analizzato sul posto le parti ancora in piedi del ponte, documentando e prendendo nota di quello che è rimasto della struttura. Insieme a lui, questa mattina, anche due tecnici della società Autostrade. “Solo alzando le parti restanti – aggiunge Dezi – si potranno definire le cause. Ho due mesi di tempo per la mia relazione”.
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Bisogna pensare e ricordarsi bene che praticamente sempre c’è una responsabilità personale di qualcuno, una colpa umana, un errore tecnico alla base di ogni tragedia, e gli eventi sono quasi sempre prevedibili, e mai invece imprevedibili. Nessuna fatalità! Troppo semplice ed assolutori! Vedrete che s’accerterà la causa del crollo, che non era affatto inesorabile né soprattutto inevitabile. Ha ragione il sindaco di Spinetoli a risentirsi per la fine orribile della coppia di coniugi, suoi concittadini finiti con la loro auto inconsapevolmente schiacciati sotto il ponte del peso di tonnellate, che ha ceduto per qualcosa di storto e/o sbagliato, è naturale all’evidenza.
Le cause si accerteranno spero solo che in memoria delle VITTIME si OBBLIGHINO le ditte appaltanti ovvero in primis la Committenza a interrompere la circolazione veicolare OGNI QUALVOLTA LE MANUTENZIONI STRAORDINARIE CONTENGONO UNA QUOTA ANCHE “MINIMA DI RISCHIO in ottemperanza di quel “principio di precauzione” troppo spesso bistrattato in tutti i settori e spesso in EDILIZIA!!