di Maria Paola Cancellieri
Loreto ha inaugurato stamattina il Centro di Diagnosi Prenatale di II livello peri problemi e le patologie del feto, malformazioni, malattie genetiche, infezioni in gravidanza. Il Centro aiuterà le gestanti ad ottenere risposte tempestive e le supporterà con consulenze e professionalità mediche nell’eventualità che dovessero affrontare un percorso, quello delle malformazioni congenite, che può diventare difficile per i genitori. (leggi l’articolo) Il Santa Casa, ospedale di comunità, accoglie un’attività a valenza regionale. “Solo solo 3 i centri che permettono in tutta l’Asur una diagnosi di II livello nelle Marche: uno è il Salesi di Ancona, l’altro è negli ospedali Marche Nord e l’ultimo è qui a Loreto– ha spiegato Nadia Storti, direttore sanitario dell’Asur Marche che ha costruito il progetto – La città mariana è stata scelta come sede perché è il punto più centrale e baricentrico per l’area centro-sud delle Marche. Siamo a pochi chilometri dal casello autostradale, quindi di facile percorrenza e in questo ospedale c’era un punto nascita soppresso già molti anni fa per motivi di sicurezza. E’ rimasta però la cultura della natalità e del rispetto della vita. Noi vogliamo inoltre che ciascuno dei 13 ospedali di comunità venga identificato per una propria specificità. Loreto dovrà dare risposta a una popolazione fragile, ma potrà offrire anche risposte dalle cose più semplici quale l’attività ambulatoriale per le vaccinazioni o il consultorio, fino alle attività di ricovero come quello delle cure intermedie”.
Il centro sarà in grado di individuare precocemente una serie di malattie del feto “tanto da poter intervenire sia durante la gravidanza che successivamente al momento del parto – ha aggiunto la dottoressa Storti- Oggi molte malformazioni vengono operate addirittura in utero. Si avvalrà della collaborazione di professionisti competenti attraverso la convenzione che abbiamo stipulato con l’azienda Ospedali Riuniti di Ancona per le consulenze di cardio-chirurgia e neuro-chirurgica, ortopedia pediatrica e genetista oltre al supporto di tipo psicologico”
“Il centro sarà rivolto a tutte le mamme che hanno ipotesi diagnostica di patologia certa o sospetta e che sono già state visitate dai centri di diagnosi prenatale di base– ha aggiunto Massimo Cecchi, medico referente – Queste famiglie necessitano di risposte diagnostiche e prognostiche precise e soprattutto tempestive. Il paziente però è il feto e come tale lo dobbiamo gestire noi medici che metteremo a disposizioni tutte le migliori metodiche, in collaborazione con il centro di III livello, il Salesi, che farà appunto da supporto con le consulenze”. Il direttore dell’Area Vasta2, Maurizio Bevilacqua ha voluto puntualizzare come il centro lauretano sarà un punto di unione con le Maternità degli ospedali della provincia di Ancona, qualcosa che “andrà a completare il servizio con l’efficienza e la tempestività delle risposte”.
Ha parlato di un cambio di paradigma anche il presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli. “Se per 7-8 secoli le nostre comunità hanno avuto l’ospedale in loco, oggi la legge nazionale fissa nei 1000 parti il livello minimo per la sopravvivenza di un punto nascita. Dopo il riordino delle reti cliniche i punti nascita sono pochi ma la loro qualità è più alta. Questo non ci impedisce di inserire negli ospedali di comunità servizi unici come questo centro. Oggi è quindi una bella giornata per Loreto e per le Marche – ha detto Ceriscioli -Significa per le 12 mila partorienti marchigiane, seicento di loro possono avere necessità di approfondimento sulla condizione del feto, poter gestire al meglio dopo la nascita i bisogni del bambino. Sappiamo che i problemi congeniti sono quelli che causano nel primo anno maggiori rischi di morte e in generale con limitazioni di disabilità nel tempo. Se affrontati per tempo, se diagnosticati correttamente, in molti casi si mettono in atto scelte e terapie a favore del bimbo e della famiglia. Un bellissimo servizio in un luogo speciale che potrà accompagnare grazie a spazi attrezzati e tecnologie con la massima serietà le famiglie che si affidano a questa struttura”. Loreto “è un luogo simbolico – ha aggiunto il presidente – un punto di riferimento che sostiene anche spiritualmente chi deve affrontare un percorso impegnativo e si affida a questa struttura”.
Il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, che ha poi accompagnato gli ospiti nella visita ai vari reparti del Santa Casa, anche nella stanza dove è stato installata la risonanza magnetica di prossima attivazione, ha tenuto a precisare che “con questo servizio, Loreto conferma la sua vocazione. Il centro di diagnosi prenatale è una struttura dedicata agli utenti del territorio regionale. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che volendo bene a questa città si stanno adoperando perché il diritto alla salute nel nostro territorio venga declinato secondo quelle che sono le aspettative dei nostri concittadini”
E’ spettato all’arcivescovo Giovanni Tonucci benedire i locali che accolgono gli ambulatori del centro e le apparecchiature di ultima generazion. “E’ importante per tutti coloro che verranno – ha ricordato- ricevere aiuto e conforto in un momento così importante qual è la gravidanza. Loreto ha risonanza nel mondo. Pensate quante case di riposo accoglie, quante strutture per persone speciali, pensate che la città ospiterà presto l’ospedale pediatrico internazionale. Ecco, Loreto ha una missione da compiere: i pellegrini vengono da tutte le parti del mondo qui per trovare qualcosa di particolmente importante, sentendosi a casa propria sentirsi nella casa della Madre. E’ quindi un impegno di carità genuina, per dare quel valore extra che rende anche la capacità medica un dono continuo per le persone che hanno particolari necessità”
LA STATUA DELLA MADONNA INCINTA – Alla reception degli ambulatori del Centro per lo screening neonatale di II livello è stata installata una statua in bronzo che rappresenta la Madonna incinta donata dal vescovo Tonucci e realizzata da Don Dino Cecconi. Loreto offrirà quindi consulenza di ginecologi e genetisti collegati in rete con tutti i punti nascita della regione e supportare gli eventuali interventi del polo pediatrico Salesi in qualità di Centro Diagnostico di III livello. In questo senso, Loreto garantisce una linea di continuità con l’eventuale passaggio al Salesi.
LE STRUMENTAZIONI – All’interno dell’ospedale, un’ala con 7 stanze separate e ben attrezzate per offrire alle pazienti la tranquillità e la privacy necessaria, personale altamente specializzato dal punto di vista sia medico che ostetrico-infermieristico, adeguati macchinari di ultima generazione che permettono una diagnostica di alto livello come l’ecografo di fascia elevata (Voluson E10) unico in regione che attraverso una sonda a matrice elettronica permette uno studio in tempo reale in 4D. Il Centro garantisce anche un supporto di counselling fornito da psicologi e psicoterapeuti per l’accompagnamento delle coppie nelle fasi comunicative della diagnosi e successivamente nei percorsi che si attiveranno a seguito di decisioni da prendere come l’eventuale interruzione di gravidanza.
LO SCREENING SULLE CROMOSOMOPATIE FETALI – Ad oggi nelle Marche si hanno circa 12000 nascite l’anno con un’attesa di circa 600 bambini che presentano una malformazione alla nascita. A questo numero vanno aggiunte le malformazioni che non permettono ai feti di giungere a termine o che vanno incontro ad una procedura di interruzione della gravidanza. Pertanto è lecito attendersi una necessità di diagnosi di malformazioni fetali che supera i 2000/2500 casi l’anno. E’ di circa 10000 unità la cifra annuale delle persone coinvolte dalla problematica tra genitori e familiari. La Diagnosi Prenatale si occupa delle malformazioni congenite, difetti caratterizzati da un’anomalia della forma o della struttura di una parte del corpo, problematica di salute pubblica rilevante e ad alto impatto sociale, economico ed emotivo. “Un test prenatale che costa pochi centesimi che ci permetterà di garantire una vita sana e serena a quel bambino su 36.000” ha sottolineato il presidente Ceriscioli.
LA GESTIONE DELLE MALFORMAZIONI – La valutazione del rischio di cromosomopatie fetali mediante esami di screening non invasivi e l’approfondimento diagnostico mediante procedure invasive, villcoentesi e amniocentesi, ha permesso di ottimizzare la diagnosi di tali patologie attualmente di rilievo per l’innalzarsi dell’età materna al concepimento. L’esame ecografico eseguito in epoca prenatale può diagnosticare una certa quantità di malformazioni e la precoce identificazione, oltre ai potenziali effetti sul tasso di handicap e sulla mortalità perinatale, permette delle scelte che vanno oltre l’interruzione della gravidanza. In alcune condizioni è proponibile una terapia intrauterina e una diagnosi accurata può aiutare a decidere il corso successivo del management ostetrico, a scegliere il luogo più appropriato per la nascita dove le cure post-natali siano più consone e tempestive con notevole miglioramento degli outcome neonatali e riduzione dei costi sociali. Inoltre la preparazione psicologica dei genitori alla nascita di un bambino che avrà problemi può essere migliore se acquisita gradualmente durante la gravidanza e vissuta in modo radicalmente diverso rispetto alla notizia inattesa di una malformazione vista come una mancanza del sistema e degli operatori. Questione che ha comportato l’innesco della pressione medico legale attualmente esistente su strutture ed operatori sanitari con la crescente richiesta di risarcimento per mancata diagnosi. La gestione delle malformazioni fetali prevede una serie di step definiti che solo se ben ottimizzati e raccordati tra di loro può portare ad una risposta efficace del Sistema Sanitario.
PROSSIMO PASSO L’OSPEDALE UMANITARIO PEDIATRICO PER I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO– La seconda vita del nosocomio lauretano, che oggi dispone di 40 letti per cure intermedie e non più per acuti, continua a riservare sorprese. Qui sarà istituito anche un ospedale umanitario pediatrico internazionale che garantisca interventi chirurgici e visite mediche ai piccoli pazienti provenienti da tutto il mondo. L’ospedale dei bambini non sarà però concepito come un reparto perchè il nosocomio non possiede più da molti anni la Maternità, la Pediatria né la Rianimazione, ma solo una Chirurgia per interventi in day surgery. Sarà piuttosto una sorta di ‘consultorio-ambulatorio’ interno al presidio che Asur e Comune metteranno a disposizione dei medici volontari dell’Associazione Ospedale Umanitario, Pediatrico Internazionale, per assistere i bimbi stranieri svantaggiati. La onlus Aoupi, che lo gestirà, provvederà con proprio personale e costi a suo carico, al trattamento dei bambini nel presidio di Loreto per quelle attività compatibili nello stesso, comunque in correlazione con le altre strutture sanitarie regionali. Si stanno ancora approfondendo i vari aspetti a carattere organizzativo, regolamentare tecnico-giuridico per definire il progetto e presentarlo. Potrebbero contribuire alla causa anche le aziende Marche Nord e soprattutto il Salesi, già inserite in progetti a carattere internazionale di Ematologia e Cardiochirurgia.
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