Leonardo Angeloni non è morto da 10 anni e l’angolo della pista ciclabile di Campocavallo non potrà essergli intitolato. Una legge italiana del 1927 stabilisce infatti che, salvo casi eccezionali supportati da curriculum vitae prestigioso, debba essere trascorso almeno un decennio dalla morte di una persona perché il prefetto possa autorizzare l’intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonchè l’approvazione di targhe e monumenti commemorativi alla persona deceduta. E a quasi un anno dalla morte del custode della pista ciclabile di Campocavallo, sarà comunque organizzata un cerimonia con una dedica speciale per l’uomo, eroe del quotidiano, che ha speso la gran parte del suo tempo negli ultimi 10 anni di vita a rendere pulito e accogliente l’anello che corre per 5 chilometri nella campagna osimana.
Delusione e una punta di amarezza hanno accompagnato la notizia. Il Comune di Osimo aveva iniziato l’iter per ottenere l’autorizzazione (leggi l’articolo) ma poi è la comunicazione con il diniego è piovuta come una doccia fredda sugli ‘Amici della pista ciclabile’, il gruppo di cui faceva pare Leo e che gli è rimasto accanto anche nei lunghi mesi della malattia.
Loro continueranno a serbare il suo ricordo nel cuore e la moglie di Leo, la signora Paola durante la cerimonia delle civiche benemerenze 2016 ha ricevuto dalle mani del sindaco un riconoscimento alla memoria. “Purtroppo la targa intitolata a Leonardo Angeloni non potrà essere posizionata nel luogo prescelto perchè la Prefettura ha respinto la richiesta con la motivazione che devono trascorrere almeno 10 anni dalla morte– scrive su Fb Marco Mignanelli, un ‘Amico della pista cicilabile- Si terrà comunque una cerimonia in ricordo nell’anniversario della scomparsa”. L’appuntamento è per il prossimo 22 giugno.
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