di Giampaolo Milzi
Mezzavalle libera… dalle docce nell’estate 2017. Potrebbe, per certi versi, essere sintetizzato così l’esito del faccia a faccia Comune – Comitato Mezzavalle Libera di venerdì mattina. Insomma, la cronica e accertata situazione altamente deficitaria di bagni e servizi igienici di quella che molti considerano la spiaggia più bella e suggestiva della Riviera del Conero, non tende certo a migliorare molto, nel breve periodo. In quanto collegata – com’è stato confermato ieri a Palazzo del Popolo – ad un’altra situazione cronicizzatasi da diverse estati come emergenza sanitaria, quella in cui versa la fossa Imhoff con pozzetto, collegata ai bagni dai quali raccoglie le acque nere e bianco-grige. La fossa-vasca interrata, da anni non viene svuotata e ripulita, lo aveva già ammesso il Comune. Con la conseguenza – già verificatasi più volte l’estate scorsa – che non essendo più in grado di separare e smaltire i liquami, gli stessi saturano il terreno circostante, tracimano in più punti, anche in pieno lido, determinando un fetore nauseabondo. Ebbene, l’amministrazione comunale – rappresentata nell’incontro dal vicesindaco Sediari, dal dirigente Circelli (Edilizia) e dal funzionario Duca ha deciso di disattivare le docce. Uno stratagemma semplice ma di iper-ripiego: mantenendo in funzione solo lo scarico del water e dei due lavandini presenti nel bagno, si riducono il carico della fossa e quindi gli sversamenti, e ancora per una stagione si può tirare avanti alla meno peggio. Per il futuro, Sediari e suoi hanno presentato una soluzione drastica ma molto costosa: adozione a Mezzavalle del modello Portonovo. Cioè, dismettere la vecchia e stragonfia fossa Imhoff ed installare un complesso sistema di pompaggio delle acque reflue dei bagni capace di convogliarle direttamente nel sistema fognario; costo dell’operazione ben 600-700mila euro; incerti i tempi d’attuazione, “non certo quest’anno, nei prossimi”, ovvero quelli del piano triennale opere pubbliche, cioè nel 2018, più probabilmente nel 2019. Una strategia che non ha convinto affatto i portavoce di Mezzavalle Libera: “Non ha senso spendere una cifra del genere per una soluzione di cui la stessa amministrazione non sa indicare con precisione i tempi – ha detto Claudio Molinelli, presidente del comitato ambientalista (presentato all’incontro di ieri insieme agli attivisti, l’architetto Michele Belvederesi e l’avvocato Francesca Ascoli) – Molto più economico e pratico optare per un sistema di micro filtraggio”. Ovvero una sorta di cassone in superficie dotato di membrane interne che trattano le acque separandole dai liquami, che poi vengono smaltiti. Al che la controparte comunale ha accettato di valutare l’alternativa e di sondare alcune ditte per scegliere il sistema di micro filtraggio più efficiente, aggiungendo “che il sistema scelto e operativo entro giugno sarà comunque provvisorio, resta la futura strategia della soluzione tipo Portonovo”. Quanto alla doccia, questa estate i bagnanti di Mezzavalle dovranno farsela a casa. Mentre per i due lavandini e il water – che secondo il Comitato non sono a norma, e che l’estate scorsa hanno funzionato a singhiozzo – la promessa di una risistemazione.
Dire che l’incontro di ieri ha fatto acqua, non è propriamente un eufemismo. Testimone presente anche il direttore dell’ente Parco del Conero, Marco Zannini. Il progressivo abbassamento del livello dello stradello d’accesso sud alla spiaggia (quello più utilizzato) ha determinato già da anni l’affioramento in più punti della condotta di rifornimento acqua sottostante, con frequenti rotture e relative perdite, oltre che – secondo il Comitato – una spesa idrica annua a carico del Comune di 25mila euro (cifra né confermata né smentita da Sediari). Fino ad ora ci hanno pensato il concessionario dei servizi spiaggia e addirittura il bagnino a rattoppare le parti di condotta lesionate. Continuare a metterci una pezza?” No, secondo Zannini, il quale ha proposto di realizzare una nuova condotta non interratta, in modo da risolvere la questione una volta per tutte, dovendosi accontentare però di una risposta tipo “valuteremo in futuro”.
Per vedere il bicchiere mezzo pieno, c’è da registrare che Anconambiente ha provveduto nei giorni scorso alla bonifica d’amianto lungo tutta la rupe (attesa dal 2011) e che è diventata operativa l’ordinanza del sindaco per la rimozione della gran quantità di materiali ingombranti (tipo teloni, ombrelloni, sedie a sdraio e da giardino, pali e pezzi di legno, tavole da surf, piccole barche) che i bagnanti avevano da tempo abbandonato in spiaggia. Molinelli per il Comitato: “Sì, ma c’è ancora molto lavoro da fare ed il Comune lo farà, per una spesa di 70mila euro. Intanto abbiamo segnalato che si sono ancora pezzi d’amianto da rimuovere, inoltre deve essere asportata la massa di residui di demolizioni edili risalenti agli anni ’70 ancora presente, infine va buttato giù un vecchio casottino di pescatori (a sinistra dello stradello sud, per chi scende, ndr.) anche questo infestato da eternit con relative operazioni di smaltimento”.
Non c’è stato tempo di affrontare altri problemi cronici: eliminazione dei cavi elettrici che passano a quote troppo basse fra tralicci cadenti, con relativo rischio di incendi; rifacimento delle strisce pedonali, ormai fantasma, sul punto della strada provinciale attraversato dai frequentatori di Mezzavalle per imboccare il sentiero sud.
Insomma, un primo incontro, interlocutorio, che non soddisfa molto il Comitato Mezzavalle Libera. Ma che ”fa pensare all’inizio di un clima collaborativo, visto anche che l’Amministrazione comunale ci ha promesso di nominare un suo funzionario referente per tutte le questioni di Mezzavalle”, ha commentato Molinelli. Un primo passo, molto problematico. Ma per un verso positivo. Se si considera che è arrivato dopo la dura segnalazione-denuncia che il Comitato aveva presentato il 20 febbraio scorso al Comune – e per conoscenza a Regione Marche, Parco del Conero, Procura della Repubblica, Noe, Arpam, Asur – il cui titolo-oggetto è tutto un programma: “Grave inadempimento servizi in concessione spiaggia di Mezzavalle – Contestazione danni ambientali e pericolo per la salute pubblica”. Nella segnalazione, in sostanza, sono elencate varie delle problematiche sul piatto nell’incontro di venerdì e la fortissima quanto reiterata carenza di operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di pulizia. E, in sostanza, il Concessionario dei servizi spiaggia Coop Atlante e il Comune sono accusati – il primo per inadempienza, il secondo soprattutto per mancanza di controlli – “di essere responsabili, in totale spregio delle normative regionali, nazionali e comunitarie che hanno incluso Mezzavalle nelle aree UE, SIC e ZPS, della peggiore situazione verificatasi nell’area spiaggia negli ultimi due anni per quanto riguarda la pulizia, l’igiene, il decoro e la fruibilità in sicurezza da parte dei tantissimi utenti (residenti e turisti)”.
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