Bilancio 2017-2019 per Osimo tutto da rifare o meglio da ri-votare. L’ombra del ricorso al Tar minacciato dalle Liste civiche di Dino Latini per vizi di forma sugli avvisi di convocazione dell’assemblea cittadina (leggi l’articolo) si allunga sugli atti approvati nella seduta consiliare dello scorso 5 aprile. C’è il rischio che l’attività amministrativa del Comune di Osimo si blocchi per i prossimi 2 anni nelle more dell’eventuale giudizio e la maggioranza di centro sinistra non vuole correrlo. Sindaco, assessori e consiglieri del Pd e di Energia Nuova hanno deciso di annullare in autotutela tutte le delibere consiliari sul bilancio pluriennale assunte una settimana fa nella Sala Gialla alla fine di un burrascoso consiglio comunale.
Una maratona consiliare partita con la dichiarazione di guerra dei movimenti civici (leggi l’articolo) prima di abbandonare l’aula, proseguita con il time out delle due ore di sospensione ed poi ripresa fino a tarda notte per votare un bilancio che era già fuori tempo massimo (leggi l’articolo). La nuova seduta è stata convocata oggi per domenica 23 aprile e il primo punto all’ordine del giorno metterà, nero su bianco, la necessità di cancellare in autotutela tutti gli atti votati nell’ultimo consiglio comunale.
“Siamo persone che sanno fare autocritica – ha spiegato stamattina nel corso di un incontro stampa il sindaco Simone Pugnaloni – Abbiamo valutato che se i nostri avversari faranno ricorso al Tar e poi appello in Consiglio di Stato si ingesserà la vita del Comune per i prossimi anni. Per non incorrere nei ricorsi abbiamo deciso di riconvocare il consiglio proprio per non compromettere i ritardi nell’azione amministrativa e per rispetto degli osimani, ai quali vogliamo dare la strada di bordo, due nuove scuole, un nuovo campo Santilli. Ma forse c’è invidia per tutte queste opere”(leggi l’articolo). Il sindaco ha ricordato che “il regolamento comunale l’avevano modificato e votato così le liste civiche proprio per risparmiare soldi nelle notifiche degli avvisi di convocazione consiliare. Ci hanno teso un’imboscata per non farci fare queste opere per gli osimani. – ha ripetuto – Il nuovo voto sul bilancio rende valido il bilancio perché la giunta aveva approvato tutti gli atti entro il 31 marzo, termine previsto per legge”. Simone Pugnaloni esclude pertanto l’arrivo di un commissario prefettizio.
Entrando nel merito della questione il vice sindaco Mauro Pellegrini, presente alla conferenza stampa, ha spiegato che prima di riprendere il consiglio del 5 aprile erano state verificate le modalità di notifica degli avvisi. “Se entro 24 ore non perviene la conferma di ricezione o lettura delle mail, per regolamento si procede infatti alla notifica a mezzo telegramma o mezzo notificatore. Noi abbiamo mandato il messo notificatore perché il telegramma sarebbe costato troppo dovendo includere tutto l’ordine del giorno del consiglio – ha precisato Pellegrini – E’ una prassi, un patto da gentiluomini che ha decenni viene rispettato anche dall’opposizione. E’ successo però che tra i 7 consiglieri delle liste civiche avevamo solo la conferma della mail ‘letta’ solo dal capogruppo Antonelli pertanto dal Comune sono stati contattati tutti per telefono. Ma evidentemente era in atto solo per loro una ‘tempesta informatica’ di virus. Dopo le telefonate Latini ci ha subito mandato un fax spiegando che la sua mail e la sua pec erano bloccate. Il consigliere Araco, che invece spesso ha problemi con la mail, è stato chiamato a voce”. A quel punto al messo non è rimasto che attivare la procedura delle notifiche ex articolo 140 del codice civile che prevede la consegna a mano degli avvisi ai consiglieri, “ma nelle abitazioni non è stato trovato nessuno – ha proseguito il vice sindaco- Eravamo tranquilli perché tutta la procedura era stata correttamente eseguita e pertanto abbiamo riavviato la seduta consiliare il 5 aprile convinti che il messo avesse svolto la formalità dell’affissione sulla porta dell’avviso, dell’affissione in Comune della notifica e dell’invio della raccomandata”.
Gli elementi che potrebbero però far ritenere inficiata da vizi la convocazione della seduta sono arrivati dopo quel consiglio comunale. “Agli uffici – ha puntualizzato Pellegrini – è arrivata la dichiarazione del consigliere Araco (spedita alle 20.30 durante il consiglio comunale) che precisava che anche successivamente al contatto telefonico con il funzionario comunale non aveva visto la convocazione del consiglio comunale. Il capogruppo Antonelli invece ha inviato una dichiarazione che chiariva che la mail era sì arrivata al suo indirizzo di posta elettronica ma era stata aperta sul computer dell’ufficio ma non letta da lui. Nel suo caso è stato forse un fantasma a leggere la mail.- ha ironizzato Pellegrini – La questione vera per cui abbiamo deciso di tornare indietro è che dopo queste eccezioni mosse all’indomani del consiglio, il segretario comunale ha approfondito ulteriormente controllando le notifiche ex articolo 140. Ci siamo resi conto che il messo notificatore ha omesso di lasciare sulla porta di casa dei consiglieri l’avviso di notifica. Siccome siamo corretti e non diciamo che il vento l’ha portati via tutti- ha concluso Mauro Pellegrini- per questa formalità non effettuata ed in presenza di questo vizio appreso solo dopo il consiglio comunale, l’amministrazione, temendo che possano essere invalidati tutti gli atti votati, ha deciso di farli rivotare. Una decisione che costerà dei soldi, frustrando tutte le modifiche al regolamento consiliare voluto proprio dalle liste civiche. Speriamo che almeno vengano alla prossima seduta consiliare, altrimenti diremo agli osimani di avvertirli, se li vedono. O chiameremmo ‘Chi l’ha Visto’ per rintracciarli”.
“Abbiamo anticipato la convocazione anche per questo – ha aggiunto il consigliere comunale Matteo Canapa (Pd) durante a conferenza stampa -. Avremo così tutto il tempo di applicare l’articolo 140 del codice civile in caso di mancata ricezione. Non abbiamo paura di confrontarci nelle aule giudiziarie con le liste civiche, lo abbiamo dimostrato con il ricorso elettorale. Ma in quel caso le spese erano a carico nostro. Con questo nuovo ricorso al Tar sarebbero invece state pagate dagli osimani e ci sarebbero stati finanziamenti persi. Se si hanno idee diverse su come investire i soldi, le liste civiche sono libere di presentarsi in consiglio comunale e presentare emendamenti. Invece non ne hanno presentato nessuno per questo bilancio. Non hanno avuto il coraggio di portare avanti le proprie idee politiche e si muovono solo sul campo giudiziario. Ci sembra impossibile che entrambe le mail di Latini siano state hackerate quel giorno perché entrambe viaggiano su due provider importanti”.
Il capogruppo democrat, Giorgio Campanari, ha infine evidenziato come “una parte di opposizione, dall’inizio di questo mandato, cerca per vie giudiziarie, non per vie politiche, di mandarci a casa. Sapevano bene che se non si vota il bilancio, arriva il commissario prefettizio. Come mai non hanno mai eccepito prima la modalità di notifica che è stata sempre effettuata allo stesso modo da anni? La via giudiziaria scelta dalla liste civiche è mirata a far cadere questa amministrazione. Noi però dobbiamo andare avanti senza cedere a questo ricatto. Anche a me viene il dubbio che loro non vogliamo che vengano realizzate tutte le opere inserite in bilancio. La città deve sapere però che giocano a nascondino sulla pelle dei cittadini”.
(m.p.c.)
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