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Isa Yachts licenzia in tronco
delegato Fiom

ANCONA - La nuova proprietà del cantiere della nautica di lusso dà il ben servito all'ultimo rappresentante rsu e referente per la sicurezza dello stabilimento. Sempre più tese le relazioni tra l'azienda ed il sindacato pronto a fare quadrato. Intervengono il consigliere regionale Busilacchi e la deputata Ricciatti

Lo stabilimento di via Mattei (foto d’archivio)

 

Isa Yacht, licenziamento immediato per l’unico esponente della rsu dei lavoratori. Emiliano Fava della Fiom ha ricevuto ieri (18 aprile) la lettera con la quale la Palumbo – che ha rilevato il cantiere di via Mattei lo scorso agosto – interrompe il rapporto di lavoro con il dipendente che era anche l’unico rappresentante per la sicurezza. Licenziamento disciplinare, così si legge nella missiva. Ma cosa ha portato il gruppo napoletano a dare il ben servito al lavoratore? «Le motivazioni fanno riferimento a tre sanzioni comminate al dipendente per cui, secondo la proprietà scatterebbe il licenziamento» spiega il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Ciarrocchi, che ha indetto per domani (20 aprile) una conferenza stampa a cui parteciperà anche il lavoratore licenziato. «Quello che forse l’azienda dovrebbe sapere è che comminare una sanzione non significa licenziare a piacimento. La sanzione può essere contestata dal lavoratore. L’azienda può rigettare la contestazione e sospendere il lavoratore che può impugnare la decisione davanti ad un collegio arbitrale e ancora di fronte al giudice».
Da un lato Emiliano Fava – tra i lavoratori in cassa integrazione a zero ore ed esclusi dalla rotazione – denuncia, anche in una fitta corrispondenza con la proprietà, l’impossibilità, a causa di ostacoli posti dall’azienda allo svolgimento delle sue funzioni di controllo sulla sicurezza del cantiere. Dall’altro l’azienda ha interpretato le parole del rappresentante sindacale come minacce alla proprietà. Di qui, il licenziamento immediato. «È chiaro – riprende Ciarrocchi – come si stia costruendo un castello di intenzioni messe in bocca al dipendente. La realtà è che Palumbo – prosegue ancora il sindacalista -, licenziando Fava, è riuscita in quello che è sempre stato il suo obiettivo: azzerare le relazioni sindacali all’interno del cantiere. Hanno fatto così fuori l’ultimo delegato sindacale rimasto, nonché l’unico addetto alla sicurezza. Per dirne una, sono stati abbattuti dei capannoni e non è stato chiarito se ci fosse amianto. Non è stata possibile la verifica essendo praticamente impossibile l’accesso al cantiere».

Giuseppe Ciarrocchi, segretario regionale Fiom Marche (foto d’archivio)

I rapporti con i sindacati. Che il rapporto tra la nuova proprietà, guidata dall’imprenditore napoletano Giuseppe Palumbo, non fosse facile era chiaro già da tempo. Dopo l’acquisizione del cantiere, salvato dal fallimento, nell’agosto scorso e la presentazione del piano industriale del gruppo partenopeo, già a febbraio le prime tensioni con l’istituzione dei mercoledì della rabbia da parte dei lavoratori ed il rifiuto dell’azienda di sedersi allo stesso tavolo con Regione e organizzazioni sindacali, che denunciano una mancanza di chiarezza sulle commesse ed i carichi di lavoro (leggi l’articolo). Poi le trattative per l’incentivo all’esodo di quei lavoratori ancora in cassa integrazione, tra cui Fava ed altre sette persone che si sono rifiutate di firmare. «Insomma, mi pare evidente – conclude Ciarrocchi – che Fava fosse nel mirino di Palumbo da tempo».
Oggi a lavorare nello stabilimento di via Mattei sono 50 operai in cassa integrazione su un totale di 85, con la possibilità di reintegrare fino a 60-70 lavoratori in caso di un’eventuale terza commessa, oltre alle due già in portafoglio (leggi l’articolo).

Le reazioni. A chiedere di far luce sulla vicenda, il capogruppo in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi, che ha despositato oggi (19 aprile) un’interrogazione urgente al presidente della Regione Marche ed alla Giunta regionale. «Chiedo al presidente ed alla Giunta se la notizia del licenziamento immediato dell’unico rappresentante rsu è vera e se le procedure attuate siano legittime – afferma il consigliere -. Vorrei più trasparenza rispetto all’intero quadro. Vorrei sapere se si è mai tenuto il previsto incontro tra Regione, azienda e sindacati per la discussione dei carichi di lavoro e più in generale quale sia la reale situazione della nuova società Palumbo Ancona Shipyard Isa s.r.l. sia dal punto di vista del rispetto degli accordi sindacali sia per quanto attiene la consistenza delle commesse esistenti».
Pronta a presentare un’interrogazione parlamentare anche la deputata di Sel Lara Ricciatti.

(A. C.)

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