di Marina Verdenelli
«Non ce lo aspettavamo così presto. Ci ha preceduto in paradiso». La mamma di Michele Scarponi, il campione di ciclismo morto ieri a Filottrano (leggi l’articolo), Flavia Marinelli, affida i suoi pensieri al parroco don Pierluigi Pesaresi, arrivato stamattina alla camera ardente allestita nella chiesetta dell’obitorio di Torrette, ad Ancona. Don Pierluigi, che guida la chiesa e la frazione di Sant’Ignazio, ha visto crescere Scarponi. C’è tutta la sua famiglia attorno alla bara. Il papà Giacomo, la moglie Anna, la sorella Silvia e il fratello Marco. I due gemellini di quattro anni, Giacomo e Tommaso, sono rimasti a casa dove ieri sera hanno giocato per alleviare un dolore che così piccoli non riescono ancora a comprendere.
Il via vai a Torrette inizia già dalle 10, quando si aprono le porte della saletta e in tanti, in un pellegrinaggio silenzioso di dolore e lacrime, arrivano all’ospedale regionale. Centinaia di persone fino alle 17.30, quando la salma lascia Ancona per raggiungere il palazzetto sportivo di Filottrano dove rimarrà in attesa del funerale fissato per martedì allo stadio, alle 15,30.
I SALUTI – I primi ciclisti arrivano poco dopo le 14. Sono i due compagni di squadra del team Astana: il capitano Fabio Aru che Scarponi avrebbe dovuto sostituire al Giro d’Italia perché si era infortunato, e Paolo Tiralongo. Raggiungono il feretro all’interno dell’obitorio. Michele è vestito con la divisa azzurra, la stessa che indossava lunedì sul podio di Innsbruck dove ha vinto la prima tappa del Tour des Alpes. Adagiati vicino al feretro ci sono dei disegni. Sono quelli fatti dai suoi due figli, i gemellini. Qualcuno lascia mazzi di fiori. Don Pierluigi abbraccia la mamma del ciclista, rimasta quasi sempre vicino alla bara, rincuorata da quanti arrivavano a vedere suo figlio, il campione Michele.
«Era uscito prima perché poi voleva passare del tempo con i suoi bambini», spiega a chi le si avvicina e le fa coraggio. Viveva per i figli Scarponi. Lo aveva detto anche all’onorevole Emanuele Lodolini, anche lui oggi a Torrette, a rendergli omaggio. «Nell’ultima cena in cui l’ho incontrato – racconta – gli chiesi quale era stata la sua più grande vittoria e lui, indicando i due gemelli, mi rispose che erano loro il suo più grande traguardo». Tra i tanti a rendergli omaggio anche i direttori sportivi dell’Astana Beppe Martinelli, Stefano Zannini e Alexandre Scheffer. Ad Ancona arrivano anche ex compagni di squadra come Roberto Conti e Alessandro Spezialetti.
«Riusciva sempre a fare gruppo – ricorda Conti – ho imparato tanto da lui. Un professionista onesto. Non ci sono parole per descrivere il vuoto che ci lascia. Questi giorni ci saremmo dovuti vedere, invece».
Commosso Spezialetti. «Condividevamo spesso la camera – dice – ero felicissimo per la sua ultima vittoria. Sorrideva sempre, non stava mai zitto. Quando tornavamo dalle gare, in bus diceva sempre la sua. Mancherà, mancherà lui, mancherà l’Aquila». A salutarlo c’è anche il ciclista osimano Francesco Lasca. «Era sempre lì ad appoggiarmi – ricorda – una delle persone che ho sentito di più durante la riabilitazione. Se non era per lui non avrei mai vinto». A Torrette anche un ex campione, Michele Bartoli. «Lo avevo sentito lunedì – dice – dopo la vittoria. Gli ho detto che adesso doveva correre fino a 50 anni. Non sarà più così».
E ancora sono arrivati la vice campionessa del mondo junores di Potenza Picena Marina Romoli, rimasta sulla sedia a rotelle dopo un incidente analogo a quello di Scarponi, e il presidente regionale del Coni Fabio Luna.
Romoli ora porta avanti una Onlus alla quale Michele aderiva. «Ci vuole rispetto – commenta la ex ciclista – e attenzione sulla strada per chi va in bicicletta. Purtroppo questo ancora manca». Fa visita alla camera ardente di Ancona anche il sindaco di Filottrano Lauretta Giulioni e il presidente della Lardini Giovanni Morresi. Non manca il suo massaggiatore, Oscar Saturni. «L’ho visto prima che morisse», piange. Venerdì sera infatti lo aveva lasciato a Senigallia, di ritorno dal Trentino, dove la sorella Silvia lo è andato a prendere per riportato a Filottrano. Arrivano l’amico ciclista Lucio Mazzarini, di Pianello, che voleva andare a trovare sabato mattina, prima dell’incidente (leggi l’articolo) e l’ex sindaco di Filottrano, Ivana Ballante che su Facebook scrive: «Per me un forte dolore, per un amico che non c’è più». La moglie Anna Tommasi, attorno alle 11, ha lasciato l’obitorio per tornare dai due gemellini. La bara di Scarponi è uscita dall’obitorio di Torrette attorno alle 17,30, accompagnata da un forte applauso di tutti i presenti, vicini nei modi e nei gesti alla sua famiglia. Il feretro è arrivato poi a Filottrano, al palazzetto, dove continuerà la veglia tutta la notte.
( Servizio aggiornato alle 20)
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Ciao Grande Uomo e Grande Campione.
Alle condoglianze unisco un abbraccio affettuoso ai tuoi famigliari.
Per Te un grazie e una preghiera.