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Teli anti smog rimossi, il M5S:
“E’ stato Fagioli a chiamare i vigili”

ANCONA – La segnalazione alla polizia municipale era diventata un caso politico. Diomedi mostra gli atti: “Il consigliere lancia il sasso e nasconde la mano. Perché ha mentito? Chiedano scusa lui e il Pd”. Pistelli (Pd) replica: "Chiedere scusa? Non vedo perché. Fagioli ha fatto una segnalazione a nome dei cittadini per due cartelli che davano fastidio alla viabilità"

Uno dei teli esposti a Torrette tra marzo e aprile, foto Giusy Marinelli

 

 

La chiarezza promessa dal capogruppo Pd Loredana Pistelli alla fine l’ha fatta il M5S. Protesta di Torrette anti smog, qual è stato il consigliere comunale che ha segnalato l’iniziativa ai vigili urbani per chiedere la rimozione dei teli? «Abbiamo avuto riscontro della nostra richiesta di accesso agli atti ed ora sappiamo chi ha effettuato la segnalazione per le lenzuola esposte. C’è da dire che la segnalazione del consigliere Fagioli è stata prontamente recepita dall’amministrazione» scrive la consigliera M5S Daniela Diomedi, mostrando i documenti della polizia municipale. E’ stato il consigliere Pd Tommaso Fagioli a presentare la segnalazione ai vigili urbani per chiedere la rimozione di due teli anti smog considerati abusivi. Il caso era esploso il 22 marzo scorso (leggi l’articolo). L’associazione Torrette Stop al Degrado aveva appena lanciato la sua iniziativa: un mese di lenzuola bianche stese alle finestre, certi che si sarebbero anneriti con lo smog, per dimostrare cosa respirano quotidianamente i residenti. Ma dopo poche ore, alcuni teli erano stati stracciati e altri due rimossi dai vigili urbani. Motivo? Rimossi per affissione abusiva, come segnalato da un consigliere comunale al comando dei vigili urbani. La segnalazione aveva fatto esplodere il caso politico. Fagioli si era discolpato per primo, scrivendo un messaggio sul suo profilo Facebook per dichiarare che non era stato lui a chiedere l’intervento della polizia municipale. Anche la risposta del comandante Fioranelli e del sindaco Mancinelli alle interrogazioni presentate in Consiglio dal consigliere Berardinelli non avevano chiarito la vicenda e il capogruppo Pd Pistelli aveva garantito: i consiglieri democrat sono stati interrogati uno per uno, nessuno di loro aveva fatto un passo simile per reprimere la protesta. Quindi, chi è stato? Ci ha pensato il consigliere M5S Daniela Diomedi a chiedere gli atti alla polizia municipale, e qui la segnalazione della mattina del 20 marzo in via Esino e dintorni è attribuita al consigliere Fagioli per “due striscioni affissi alle recinzioni private e uno su un palo della luce”, come si legge nel documento, fatti rimuovere dai vigili della sezione annonaria, quindi per affissione abusiva. «Alla fine qualcuno forse dovrà pagare qualche sanzione che forse farà entrare nelle casse comunali qualche euro ma certo solo per la rilevata affissione abusiva – commenta Diomedi – e non certo per chi ha usato il balcone di casa ove ognuno può “liberamente” esporre una bandiera (quante ce ne sono per il calcio o la formula 1, o la bandiera italiana, la squadra del cuore). L’esercizio di forme di protesta sono “legittime” e, per ora, difese dalla Costituzione. Che un consigliere comunale segnali che ci sono “abusi”, ci sta. Anche io ho segnalato più e più affissioni abusive (con meno efficacia visto che gli annunci abusivamente affissi sono purtroppo ancora tutti al loro posto) – continua Diomedi -. Non si capisce però perché non ne abbia rivendicato la paternità. Sembra evidente che chi mente, un consigliere comunale eletto dai cittadini, non adempie le proprie funzioni pubbliche con disciplina e onore, e quindi, a parere mio dovrebbe trarne, insieme al partito di appartenenza (il Pd), le conseguenze: ovvero entrambi chiedere scusa ai cittadini ed il secondo attuare le doverose misure nei confronti del proprio esponente che, mentendo, non si è assunto la responsabilità delle proprie azioni».

«Chiedere scusa? Non dobbiamo chiedere scusa di niente e a nessuno – replica il capogruppo Pd Loredana Pistelli -. Anche noi abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti della polizia municipale e quella di Fagioli è stata una indicazione individuale da parte del consigliere, non una presa di posizione politica del gruppo Pd. Fagioli ha evidenziato una difficoltà per la viabilità di Torrette, su segnalazione degli stessi cittadini di Torrette, con cui ha un rapporto costante. Non c’era nessuna volontà politica di reprimere la protesta, non è stata chiesta la rimozione delle lenzuola, ma solo la segnalazione di due cartelli che potevano dare fastidio alla viabilità. Restiamo a disposizione per incontrare il quartiere e i cittadini».

Il capogruppo Fi Daniele Berardinelli invece rincara le critiche e chiede le dimissioni. «A questo punto, al di là degli arrampicamenti sugli specchi dialettici, al consigliere stesso e alla sindaca, che evidentemente pensava di poter tenere sottotraccia la vicenda, che hanno negato che uno del loro gruppo consiliare Pd potesse essere stato, non resta che una cosa da fare: rassegnare le dimissioni per aver compiuto l’atto più grave che possa fare un politico, aver mentito ai cittadini. Queste sono le persone che amministrano la nostra città, questo è il livello di affidabilità. questo è quello che ci si deve aspettare anche in futuro da certe persone per non perdere la poltrona e il potere» dichiara Berardinelli.

«Siamo sbigottiti dal coraggio che ha il consigliere Fagioli di negare anche l’evidenza» aggiunge Teresa Stefania Dai Prà, a nome dall’associazione Torrette Stop al Degrado, a cui preme sottolineare che l’affissione dei cartelli era stata regolarmente pagata ad Anconaentrate. «Non si dica che i nostri cartelli erano abusivi: abbiamo pagato l’affissione. Se erano di intralcio alla viabilità sarebbe bastato un avviso e li avremmo spostati, invece sono stati rimossi. Ci è arrivata una sanzione di 160 euro per affissione abusiva, a cui faremo ricorso perché riteniamo di essere stati danneggiati: i cartelli erano regolari, abbiamo le ricevute di pagamento. Fagioli piuttosto dovrebbe chiedere scusa per questo continuo negare. La sua segnalazione era lecita, il fatto che si continui a giustificare invece ci fa pensare che sia stata fatta un’azione di disturbo ad una manifestazione legittima dei cittadini, manifestazione che non ha creato problemi o danneggiato nessuno.»

(E. Ga.)

(Servizio aggiornato alle 19.30)

L’estratto della scheda di intervento della polizia municipale ottenuta dal consigliere M5S Diomedi per la segnalazione di affissione abusiva in via Esino e limitrofe

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