di Agnese Carnevali
Controllo sociale e senso civico diffuso per trasformare il Piano da zona di degrado a vera comunità. «Una piccola Londra incastonata in città» secondo Francesco Javarone, presidente dell’associazione Piazza D’Armi, una delle due associazioni premiate con il Ciriachino d’oro. «Uno degli elementi da cui può rinascere Ancona, centro commerciale in grado di attrarre nuovi investitori» per Massimo Domizi, presidente dell’altra associazione del quartiere insignita della massima benemerenza civica, Piano San Lazzaro.
Di certo il quartiere raccontato dai due presidenti è una realtà diversa da quella di dieci anni fa. Sicura, vivace, cuore del commercio di Ancona, multietnica e poliglotta. Una trasformazione ed un progresso a cui le due associazioni, nate tre anni fa, sentono di aver contribuito. Ed il riconoscimento del lavoro fatto arriva proprio dal Comune che ha voluto assegnare alle due realtà del quartiere la più alta onorificenza «per l’impegno infaticabile e tenace in favore del quartiere, caratterizzato da una convivenza multietnica e multiculturale, dimostrando capacità organizzative e forte senso civico». La medaglia d’oro sarà consegnata al presidente Javarone, titolare dell’omonima gioielleria, ed al suo collega Massimo Domizi, titolare dell’Ottica Mancini, giovedì 4 maggio, alle 12, a piazza Cavour, scenario, per la prima volta della cerimonia di consegna dei Ciriachini (leggi l’articolo). A ricevere l’onorificenza anche don Giancarlo Sbarbati, storico parroco di Cristo Divino Lavoratore a Posatora, e l’economista, docente della Bocconi ed esperto internazionale di storia di impresa, Franco Amatori (leggi l’intervista).
L’ASSOCIAZIONE PIAZZA D’ARMI ED IL SUO PRESIDENTE FRANCESCO JAVARONE
«È stata una sorpresa per tutti, un riconoscimento che ci fa onore e che ci ha reso molto contenti – afferma Javarone -. Questo premio ci autorizza a pensare che siamo sulla strada giusta. Da molto tempo cercavamo di far capire che questo quartiere era diverso dagli altri, nel senso migliore del termine, non dispregiativo, e che serviva un approccio differente per far sì che il degrado non prendesse il sopravvento e che le attività economiche e commerciali della zona lo abbandonassero, lasciando che questo quartiere si snaturasse. Oggi possiamo dire che – prosegue – grazie anche alle associazioni e ad una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione, il Piano vive una situazione di privilegio perché ha trovato la strada per essere accogliente ed inclusivo. Siamo un passo avanti sulla via dell’integrazione, quella vera. Un esempio per quello che dovrà essere, necessariamente, l’Ancona del domani. Qui – aggiunge ancora – convivono 62 etnie diverse ed i residenti stranieri hanno raggiunto quota 3 mila. Un riconoscimento così importante come il Ciriachino, ci gratifica e ci mette in condizione di lavorare sodo ancora di più perché ora sappiamo di essere ascoltati». Nata nel 2014 l’associazione conta 60 soci tra esercenti del mercato di piazza D’Armi e commercianti della zona. Il controllo sociale ed un senso civico diffuso la chiave di volta che ha portato dal degrado al progresso. «I controlli delle forze dell’ordine e le azioni in favore della sicurezza del Comune si sono intensificate – riprende il presidente di Piazza D’Armi – ma sono anche le persone che vivono il quartiere a svolgere un’attività di monitoraggio e controllo su quello che avviene e in più c’è una cura di ciò che è sentito come una ricchezza ed un’opportunità per tutti. Dentro al mercato coperto ci sono 60 operatori enogastronomici ed il martedì ed il venerdì 180 ambulanti, 70 gli altri giorni, provenienti da tutto il mondo».
L’ASSOCIAZIONE PIANO SAN LAZZARO ED IL SUO PRESIDENTE MASSIMO DOMIZI
Orgoglioso e sorpreso del riconoscimento anche Massimo Domizi, presidente di Piano San Lazzaro, l’altra associazione insignita dal Ciriachino d’oro. «È stata una notizia inaspettata e che ci onora, soprattutto per la motivazione con la quale ci è stata assegnata – commenta -. È un premio che sottolinea il merito che ha avuto l’associazione nel rimettere in forma il quartiere del Piano. Credo anche che sia un bel segnale per tutta la città – continua – perché significa che se c’è impegno in qualcosa, quell’impegno ti viene riconosciuto. Noi anconetani siamo molto abituati a pretendere, ma meno a metterci in gioco in prima persona per cambiare ciò che non va. Noi con l’associazione abbiamo provato a risvegliare quel senso civico che forse abbiamo perso un po’ tutti. Naturalmente – aggiunge ancora – questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Continueremo ad impegnarci per migliorare ancora il Piano perché possa diventare anch’esso un luogo capace di attrarre investimenti. Perché anche il Piano possa essere fattore di rinascita di Ancona. Qualche effetto positivo di questo nuovo corso del quartiere sul commercio già lo vediamo. Tanti sono i negozi che stanno aprendo là dove prima c’erano i cartelli vendesi o affittasi. Il cuore del commercio della città è qui dove ci sono negozi, botteghe, il mercato coperto. Forse manca qualche altro ristorantino». Nata anch’essa nel 2014, l’associazione Piano San Lazzaro conta 38 attività della zona di corso Carlo Alberto.
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