Sauro Rossi sarà ancora al vertice della Cisl Marche. A decretarlo l’assemblea riunita al Fermo Forum per il XII congresso regionale della sigla sindacale. La due giorni congressuale “Per la persona, per il lavoro, nelle Marche da Rigenerare” ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, tra invitati e delegati eletti, dalle 18 federazioni sindacali di categoria, durante un percorso partito dalle centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio. L’appuntamento elettorale negli ultimi mesi ha coinvolto migliaia di lavoratori e pensionati, dato voce agli oltre 1500 rappresentanti Cisl nei luoghi di lavoro e ai 150.615 iscritti dell’organizzazione.
Sauro Rossi rieletto alla guida della Cisl Marche sarà affiancato nella nuova segreteria da Cristiana Ilari e Marco Ferracuti.
«Per la persona, per il lavoro, è il percorso che la Cisl ha scelto per questa stagione congressuale» ha esordito Gigi Petteni, segretario nazionale, a conclusione del congresso, portando i saluti della segretaria generale Annamaria Furlan. «Dobbiamo tornare a riflettere sul lavoro come condizione di vita – ha proseguito –. Oggi il lavoro viene percepito da tutti con maggiore insicurezza rispetto al passato: dobbiamo cogliere il disagio delle persone perché la crescita non può essere senza lavoro. È il lavoro che dà cittadinanza, non il reddito». Petteni ha ricordato, inoltre, come la messa in sicurezza del Paese sia una priorità, così come il rilancio della riforma del fisco a partire dalla lotta all’evasione e alla corruzione.
Nelle Marche colpite dalla crisi e dal sisma servono «relazioni di qualità con tutti i soggetti per guidare lo sviluppo, altrimenti si rischia di governare un territorio al declino. È nostro dovere – ha concluso Petteni – creare le condizioni per abbattere le paure e costruire la speranza».
Per rigenerare le Marche «è necessario e fondamentale responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e non, per un nuovo patto che coniughi lavoro, sviluppo e welfare – ha dichiarato Sauro Rossi, appena eletto –. Il rilancio sociale, economico, produttivo della nostra regione non può prescindere dal rigenerare le aree colpite dal sisma. Per guardare al futuro con speranza è necessario investire in formazione e aprire canali di scambio con gli universi giovanili»
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