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Crollo del ponte dell’A14,
la procura cerca la verità
nei cellulari degli indagati

ANCONA – Disposta la perizia. Da conversazioni, messaggi e foto degli smartphone, prima e dopo della tragedia, la pm Irene Bilotta cerca indizi utili per ricostruire la dinamica. Il 13 giugno nuovo sopralluogo dei periti sulle campate che restano del cavalcavia 167

Il crollo del ponte in A14 dello scorso 9 marzo

di Federica Serfilippi

Crollo del ponte dell’A14, la procura sequestra e chiede una perizia sui cellulari degli indagati. Ancora un accertamento per cercare di levigare i contorni dell’inchiesta nata dal collasso del cavalcavia dell’autostrada che lo scorso 19 marzo ha ucciso i coniugi Diomede tra i caselli di Ancona sud-Osimo e Loreto-Porto Recanati. Oltre a degli approfondimenti tecnici su quello che rimane del ponte, il pm Irene Bilotta ha ravvisato la necessità di analizzare gli smartphone di alcuni indagati. In tutto, sono 41 le persone (37 fisiche e 4 ditte) che condividono le accuse di disastro colposo, cooperazione in omicidio colposo, lesioni colpose e violazione delle norme sulla sicurezza. Tra gli indagati i dirigenti di Autostrade per l’Italia, la società controllata Pavimental, la società esecutrice dei lavori Delabech e la Spea Engeneering che ha progettato l’intervento di manutenzione (leggi l’articolo). La nuova perizia, però, interesserebbe solamente alcuni inquisiti, meno di una decina da quello che si è potuto apprendere. Le notifiche sono arrivate ai diretti interessati nei giorni scorsi. Nei cellulari posti sotto sequestro, la magistratura cerca elementi che potrebbero essere fondamentali ai fini dell’inchiesta. Sotto la lente del perito, a cui verrà affidato ufficialmente l’incarico la mattina del 6 giugno, andranno a finire conversazioni, foto, video e condivisioni. Non è escluso che alla formulazione dei quesiti da parte del pm possano decidere di intervenire anche i consulenti di parte degli indagati. L’ultima perizia era stata affidata lo scorso 18 maggio. La coppia di ingegneri composta da Luigino Dezi e Michele Pierri dovrà analizzare i manufatti lasciati sul posto, tra cui le campane laterali rimaste sospese senza idonei sostegni e quindi a rischio crollo, per cercare di stringere il cerchio sulle cause che hanno portato allo schianto del cavalcavia 167. L’accertamento si svolgerà il 13 giugno, quando una parte della carreggiata dell’autostrada verrà chiusa al traffico per poter permettere le necessarie verifiche.



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