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Ristorante con chef stellato
al faro del Cardeto
Fioravante: «Ecco il nostro sogno»

ANCONA – L'amministratore unico dello studio Artingegneria che ha chiesto la concessione della lanterna del Colle dei Cappuccini al Demanio spiega il progetto. Il 22 gennaio il verdetto della commissione di gara, poi si dovrà esprimere la Soprintendenza. L'ingegnere rassicura: “La torre resterà aperta al pubblico”
Il video promozionale girato dall'Agenzia del Demanio per mostrare il faro del Cardeto

Il faro del Cardeto, a sinistra la casa del custode

 

Aperitivi sulla lanterna con vista panoramica a 360 gradi sulla città e sul mare. Al piano terra, un ristorante “luxury”, riservato per pochissimi commensali, dai 4 ai 6 tavoli, ed uno chef stellato ad esibirsi nella cucina a vista. D’estate, la possibilità di aprire all’esterno una ventina di tavoli, con l’idea di riqualificare la casa del custode come un bar. Ecco il progetto presentato all’Agenzia del Demanio per il recupero del faro del Cardeto. L’unica proposta avanzata per chiedere la concessione cinquantennale della lanterna del Colle dei Capuccini è stata quella dello studio di ingegneria e servizi architettonici Artingegneria di Borgomanero, in provincia di Novara. “Aprire un’attività in un faro è il mio sogno e questa era una occasione da non perdere” spiega l’ingegnere Carmine Fioravante, amministratore unico di Artingegneria. Pugliese di origine e trapiantato in Lombardia, l’Adriatico gli è rimasto nel cuore.

L’interno del faro antico

“Abbiamo già tentato nel 2016 di ottenere la concessione di un faro a Venezia e per questo abbiamo voluto partecipare di nuovo al bando del Demanio. Quando abbiamo visto il faro di Ancona non abbiamo avuto dubbi. Credo nelle Marche e nella città di Ancona, dove ho diversi amici” spiega Fioravante. Ristorante luxury si diceva, per forza di cose destinato a pochissimi clienti, visti gli spazi ristretti della torre del Cardeto, ma non per questo diventerà un luogo esclusivo per pochi privilegiati. “La lanterna resterà aperta alle visite pubbliche durante il giorno, è una delle prescrizioni del bando del Demanio” spiega Fioravante. A chi la gestione dell’attività? “Potremo cercare partner esperti del settore ristorazione, ma non abbiamo committenti del progetto, saremo noi a gestire la concessione del faro. Qui in Lombardia abbiamo già diversi contatti tra chef stellati. Oltre che ingegneri siamo imprenditori e nell’ottica della diversificazione delle attività gestiremo anche questa” risponde l’amministratore unico di Artingegneria. Nonostante le intenzioni, il sogno resta ancora tutto da realizzare: il prossimo 22 gennaio la commissione di gara tornerà a riunirsi per l’aggiudicazione della concessione, poi dovrà essere la Soprintendenza ad esprimersi sul progetto definitivo, in quanto l’area è vincolata per il suo interesse architettonico e paesaggistico, infine dovrebbe servire anche una variante urbanistica da parte del Comune.

 

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