Artigiano di ceramiche di giorno, con il vizio di commettere furti di notte. C’è più di un sospetto che ha portato gli investigatori del Commissariato di Osimo a chiedere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 63enne Vincenzo Di Croce, residente a Casalbordino in provincia di Chieti. L’uomo è, infatti, ritenuto responsabile del raid ladresco compiuto nella notte dello scorso 18 luglio nei negozi del centro storico di Osimo. Grazie ad accurate e meticolose indagini gli ispettori dell’Antictrimine e del reparto operativo della polizia osimana, diretta dal vice questore Giuseppe Todaro sono risaliti a lui. I dettagli sono stati resi noti stamattina alle 12 nel corso di una conferenza stampa. L’uomo che si ritiene essere autore dei fatti, ha agito da solo e indisturbato nel centro storico della città, quel giorno, dalla 4.10 alle 5.53, come hanno provato i filmati delle varie telecamere che lo hanno ripreso in azione, incurante dei mezzi di pulizia delle strade o dei passanti che camminavano lungo la main street cittadina.
Per commettere i furti ed i tentati furti sarebbe partito da casa sua, in Abruzzo, e dopo essere arrivato ad Osimo avrebbe iniziato il ‘lavoro’ da piazza del Comune per risalire Corso Mazzini con un cappello calzato in testa (per camuffarsi) e un giubbotto sotto al quale aveva nascosto un cacciavite, un palanchino e una torcia elettrica. Poi tornato indietro, secondo la ricostruzione dei poliziotti arrivata dopo giorni di analisi di ore e ore di filmati delle spycam, avrebbe imboccato via San Francesco per ripulire di circa 600 euro la sartoria cinese ‘Francesca’ e quindi sarebbe riapprodato in piazza del Comune. L’ultimo furto è stato commesso in via Lionetta, mentre Osimo si risvegliava e cominciavano ad essere montati i tendoni delle bancarelle del mercato infrasettimanale. A questo punto, secondo le risultanze investigative, il 63enne, con la patente revocata, avrebbe raggiunto la vettura che aveva parcheggiato poco distante e si sarebbe messo alla guida del mezzo. La Fiat Stilo, sotto sequestro ma con assicurazione regolarmente pagata per passare inosservata sotto gli occhi elettronici delle spycam che leggono le targhe, è transitata sotto gli apparecchi di video sorveglianza accesi dal Comune in Largo Vittorio Veneto. Telecamere che hanno inquadrato bene il volto dell’uomo e la targa del mezzo.
Da Borgo San Giacomo, la vettura in viaggio si è ricongiunta attraverso strade secondarie con via D’Ancona. Proprio il passaggio sotto le telecamere del Borgo è stato decisivo per dare un’identità all’uomo. Le indagini tecnologiche svolte dalla Polizia anche con programmi che certificano l’identità attraverso il riconoscimento facciale e la comparazione con le foto dei documenti personali, hanno provato che quel giorno l’artigiano si trovava ad Osimo. Ieri, quando è stato avvicinato dai poliziotti nella sua bottega di ceramiche, Di Croce ha all’inizio negato di essere mai stato nella città dei ‘senza testa’, poi invece ha ammesso di averla visitata. Niente di più. Ora si trova ristretto nel carcere di Vasto dove resta a disposizione della magistratura. Rischia fino a 5 anni di reclusione per il reato di furto, aggravato anche dalla reiterazione. Il Gip del Tribunale di Ancona ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Numerose le attività commerciali che l’uomo avrebbe visitato o aveva tentato di visitare, tanto da lasciare sconcertati gli abitanti della città e gli stessi commercianti del centro storico al mattino quando era sgtato scoperto quello che era accaduto.
Il 18 luglio sono stati ben 9 gli esercizi commerciali oggetto di attenzione dei ladri: in tre di questi, “Nuovo Centro Abbigliamento” di Via Leonetta, “Sartoria Francesca” di Via San Francesco e “Fioreria Franca” di Corso Mazzini, erano stati rubati i soldi del fondo cassa per un totale complessivo di circa 1000 euro. Negli altri 6 negozi, tutti situati tra Corso Mazzini e Piazza del Comune, pur provocando danni, nessuno era riuscito ad entrare, per la resistenza opposta dalle strutture degli infissi o dalle misure di sicurezza, oppure erano entrati senza asportare nulla. Era parsa strana l’azione, per il luogo nel quale si era svolta, in pieno centro, e per le modalità e la sfrontatezza dimostrata da chi aveva compiuto il fatto, che non si era fermato nemmeno davanti alla vicinanza del Commissariato di Polizia ed alla presenza delle numerose telecamere di sorveglianza. Il Commissariato aveva raccolto le denunce degli sconfortati commercianti e fatto partire subito le indagini. La pericolosità del soggetto individuato come resposnabile, con precedenti specifici per reati commessi già negli anni ’90, e il pericolo che reiterasse ancora le sue azioni (nell’ultimo mese era stato fermato anche a Trento e in altre città del Nord Italia) ha convinto il magistrrato a firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Questore per lui emanerà anche un provvedimento con il divieto di far rientro nella Provincia di Ancona per i prossimi 3 anni. Le indagini intanto proseguono per capire se il 63enne, ritenuti un ‘seriale’ possa essersi reso protagonista in altri contesti dove sono stati commessi furti.
(ultimo aggiornamento alle ore 16.10)
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