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Esordio boom per ‘l’acchiappapolveri’
installato in piazza Cavour (Foto/Video)

ANCONA – In occasione del terzo Fridays for Future l’apparecchiatura ‘fai da te’ realizzata dai ragazzi del collettivo La Cupa stamattina ha attirato la curiosità dei presenti ed è stata sistemata negli spazi della libreria Sonnino

Fabrizio Simeone dell’Hack Lab La Cupa

 

di Giampaolo Milzi 

(foto/video Giusy Marinelli)

Gli “acchiappapolveri” hanno fatto “boom”, con quello strano e futuristico aggeggio fissato stamattina a un palo della luce tra i banconi della rivendita di libri all’aperto di Luigi Sonnino a piazza Cavour. Uno strumento capace di monitorare il livello di concentrazione delle PM10 e delle ancora più microscopiche e micidiali PM2,5 nell’aria, realizzato all’Hack Lab (HL) dello spa “La Cupa”. Gli “acchiappapolveri” sono Fabrizio Simeone, 24 anni, e Giacomo Guidarelli, di 29, che ad Ancona ci abitano, e sanno bene che le polveri sottili – concentrati di smog e sostanze chimiche – sono tra le quelle più pericolose per la salute fra le varie che inquinano l’atmosfera urbana, in quanto capaci di infilarsi subdolamente negli alveoli polmonari. I due giovani, con l’aiuto di altri frequentatori del laboratorio “hi – teach” dello spazio autogestito del rione Posatora, hanno scelto per l’inaugurazione del marchingegno non a caso la più grande e centrale piazza del capoluogo marchigiano, affollata soprattutto da centinaia di studenti delle medie superiori, aderenti allo sciopero nazionale contro i cambiamenti climatici dell’ormai periodico “Friday for future”.

Il monitor per polveri sottili

La loro “creatura intelligente”, partorita da una stampante a 3D, ha attirato grande attenzione tra i manifestanti. Ai quali Giacomo, Fabrizio ed altri “aficionados” de “La Cupa” hanno spiegato metodo di costruzione “fai da te” e funzionamento. L’acchiappapolveri, di forma rettangolare e poliedrica, alto circa 50 centimetri, è un contenitore trasparente in plastica riciclata, della capacità di un metro cubo. Avveniristico anche nel design, curato da un architetto dell’HL, è dotato di una bocchetta aspirante e, al suo intermo, di un involucro con un sensore laser che, tramite un gioco di rifrazione della luce, quantifica il tasso di PM. E’ alimentato da un caricabatteria di telefono cellulare al mattino – collegato alla presa elettrica della libreria Sonnino – e di notte da una batteria specifica messa a disposizione dall’HL. In pochi giorni sarà attivo 24 ore su 24, e, via via, a regime, effettuerà rilevazioni ogni ora e poi ogni mezz’ora, con un livello di errore quasi insignificante. L’esito dei monitoraggi avviati è già consultabile dai chiunque possieda un telefonino, un tablet o un computer collegato ad Internet: basterà accedere al sito www.lacupa.org per esaminare una cartina del territorio di Ancona; cliccare sull’icona che indica il punto di rilievo in piazza Cavour e scoprire, quasi in tempo reale, la quantità di PM comunicate dall’eco-poliedro al portale web grazie ad una connessione wi fi assicurata gratuitamente da Tiziano Lupi, titolare del Coffe Way. Si potrà optare anche per l’icona che rimanda ai tassi di polveri sottili che già da settimane sono “catturati” dallo strumento gemello operativo a “La Cupa”.

“Con questo progetto non vogliamo certo sostituirci ai monitoraggi dell’Agenzia regionale di protezione ambientale Marche (Arpam, ndr.). – sottolineano Fabrizio e Giacomo – Ma le centraline Arpam sono poche, e quindi, sempre con metodo scientifico, informiamo e sensibilizziamo i cittadini”. Già, poche le centraline Arpam. Un eufemismo. Visto che ad Ancona, dal 2012, quando la Regione (spinta da esigenze di risparmio) ha ottenuto dal Comune lo spegnimento di 4 delle 5 cabine di controllo della qualità dell’aria, il risultato è stato e continua ad essere beffardo: l’unica rimasta accesa è quella al parco della Cittadella, nel verde, poco attendibile per sapere davvero cosa diavolo i cittadini respirano mediamente in città. Un risultato beffardo appena mitigato dall’entrata in funzione nella primavera scorsa di un’altra cabina Arpam all’ex sito Verrocchio, poco a nord della stazione FS. Gli sviluppi del progetto? “Tra un po’ i risultati dei nostri monitoraggi potranno essere direttamente scaricati dal nostro sito web, inoltre posizioneremo un misuratore di PM presso la redazione del mensile Urlo in corso Amendola e stiamo valutando le richieste di alcuni negozianti. – annunciano Giacomo e Fabrizio – A partire da gennaio avremo potenziato il nostro monitor standard, misurerà anche i tassi di CO2, benzene e altri derivati di idrocarburi inquinanti dispersi nell’aria. Puntiamo progressivamente a moltiplicare le rilevazioni, fino a delineare tassi medi orari, settimanali, mensili, stagionali, oltre che giornalieri. E organizzeremo workshop aperti a tutti per l’autocostruzione del nostro strumento”.

Di più. Qualsiasi gestore di un negozio o azienda, direttore di un ufficio, un condominio, un singolo privato, potrà contattare l’HL La Cupa per ottenere l’installazione presso un suo locale de “l’acchiappolveri”, per un costo (formazione e gestione compresa) che non dovrebbe superare i 200 euro. Un giorno, chissà, navigando su www.lacupa.org, compariranno tante icone per altrettanti punti di monitoraggio, con una vera e propria mappatura cittadina delle polveri sottili. Nel frattempo quelli del laboratorio La Cupa proseguono coi loro controlli in giro per Ancona con il primo monitor-portatile realizzato nell’aprile scorso: una valigetta-scatola nera, anche questa ad alta tecnologia, già usata per rilievi itineranti in via Piave, a piazza Ugo Bassi e piazza D’Armi, di cui aveva dato notizia Cronache Ancona il 6 agosto scorso.

 

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