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Referendum, schiacciante vittoria del sì:
il 69% vuole il taglio dei parlamentari

SCRUTINIO - Nelle Marche il quesito referendario ha registrato una affluenza molto alta, al di sopra della media nazionale. In provincia di Macerata, Bolognola in controtendenza: vince il no. Il senatore M5s Giorgio Fede commenta già il risultato: «Abbiamo portato nelle istituzioni quel cambiamento che da decenni i cittadini chiedevano»

L’inizio dello scrutinio al Matt di Macerata

 

Referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari, il sì è nettamente avanti al no. Nelle Marche, il sì arriva a quota 69,19% e il no si ferma al 30,81%. Segue il trend regionale la provincia di Macerata dove il sì è stato votato dal 67,05% e il no dal 32,95%. Da segnalare Bolognola che fa eccezione. Nel piccolo comune dell’entroterra maceratese infatti il 52,56 % degli aventi diritto ha votato no, si solo il 47,44%. Record di sì invece a Castelsantangelo dove ha votato favorevolmente il 76,76% degli elettori e no solo il 23,24%.

Stupisce anche il dato relativo all’affluenza. I votanti nelle Marche sono 1.179.266 con un’affluenza complessiva del 66,44%. Una percentuale nettamente superiore rispetta alla media nazionale che vede alle urne per il referendum il 53,84% degli aventi diritto. Di sicuro nelle Marche ha inciso la concomitanza con le elezioni regionali e in alcuni casi con le comunali. Partecipazione record al voto referendario per il referendum nei Comuni di Petriolo (85,32%) e Ussita (82,35%) dove si vota anche per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale. Anche a Macerata si elegge anche la nuova amministrazione ma mentre per il sindaco ha votato il 63.35%, per il referendum si è recato alle urne il 74,84% degli aventi diritto. Vuol dire che molti dei votanti hanno richiesto la scheda per votare il referendum, scegliendo di non esprimersi per le amministrative.

 

il senatore Giorgio Fede

Intanto arrivano già i primi commenti per la vittoria del sì. Come quello del senatore Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle, uno dei principali sostenitori del sì.

«La vittoria del sì con percentuali mai viste in un referendum costituzionale dimostra che il MoVimento 5 Stelle ha portato nelle istituzioni quel cambiamento che da decenni i cittadini chiedevano. Con la riduzione dei parlamentari, il cui numero finalmente si allinea a quello dei parlamentari eletti dal popolo presenti nelle maggiori democrazie europee, il MoVimento insieme ai cittadini italiani inizia quel percorso di riforme dell’ordinamento del nostro Stato e delle sue istituzioni che continuerà nei prossimi mesi e anni con altre riforme costituzionali, come quella in itinere sull’estensione dell’elettorato per il Senato, o quella, conseguente alla riduzione dei parlamentari, di una nuova legge elettorale». «Il netto sì alla riduzione dei parlamentari – conclude il senatore Fede – premia la correttezza del metodo usato dal MoVimento per giungere a questo risultato, un metodo rispettoso della nostra Costituzione, come invece non era stato fatto in passato né da centrodestra né da centrosinistra, e che ha finito per proporre ai cittadini italiani un quesito puntuale e circoscritto a cui la maggioranza di chi ha partecipato al voto non ha avuto dubbi a dire si».

 

Lo scrutinio nel seggio dei Salesiani

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