facebook rss

Incastrato dall’esame del Dna:
componente di una banda di ladri
arrestato dopo il colpo al caveau

JESI - L'uomo, un albanese di 41 anni, è stato raggiunto nel Milanese. Indagini in corso per risalire ai complici

I carabinieri della Compagnia di Jesi (Archivio)

Due furti presso la stessa abitazione in pochi giorni. E’ accaduto a Jesi. Il primo, messo a segno il 2 dicembre scorso, aveva fruttato diverse migliaia di euro in gioielli e pellicce. Il secondo, appena otto giorni dopo. In quest’ultima circostanza era stata sfondata anche una parete del caveau dal quale erano stati rubati ulteriori oggetti di valore.
Le indagini, coordinate dalla procura dorica e svolte dall’Aliquota Operativa della Compagnia carabinieri di Jesi con il supporto di personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale carabinieri di Ancona, hanno consentito di individuare uno dei presunti componenti della banda. Si tratta di un 41enne albanese residente in provincia di Milano, ora arrestato in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Gip di Ancona.

Le indagini svolte dall’Arma hanno visto la minuziosa analisi delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza presenti non solo nell’area in cui si trova l’abitazione ma anche in vari punti della città. Dai frame è emerso che in entrambe le circostanze la banda, composta da almeno tre persone, era giunta sui luoghi utilizzando la stessa auto, le cui targhe risultavano essere state però clonate.
Determinante per risalire all’arrestato, è stato l’accurato sopralluogo eseguito dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche di Ancona che è riuscita a individuare e repertare una piccola traccia ematica lasciata da uno dei malviventi, rimasto ferito proprio mentre creava l’apertura in una delle pareti del caveau. Il materiale biologico era stato inviato al Reparto Investigazioni Scientifiche carabinieri di Roma dove le analisi di laboratorio hanno permesso di estrapolare il relativo profilo genetico. Il suo inserimento nella Banca Dati Nazionale Dna, ha restituito un match positivo con quello dell’albanese poi arrestato e già censito perché in precedenza condannato in via definitiva per reati analoghi.
Sono in corso ulteriori attività per identificare gli altri componenti della banda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X