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Armati e incappucciati fanno irruzione
nella villa dell’imprenditore Pigini
«Mia moglie terrorizzata»

L'ASSALTO nell'abitazione a San Sabino di Osimo mentre in casa c'era solo la donna. In quattro, pistole alla mano, si sono fatti consegnare soldi e gioielli. Il contitolare dell'azienda Pigini-Gruppo Gucci che ha sede a Recanati: «Per il caldo avevamo tutto aperto. Sono entrati dal giardino»

Sul posto sono intervenuti i carabinieri (Archivio)

di Alberto Bignami

Sono entrati in un orario decisamente imprevedibile per mettere a segno una rapina a mano armata in villa, facendosi poi consegnare denaro e gioielli per migliaia di euro, riuscendo quindi a darsi alla fuga senza lasciare traccia.
E’ successo ieri sera attorno alle 22,30 a San Sabino di Osimo quando in casa c’era solo la moglie (Lorena) dell’imprenditore Fausto Pigini, contitolare dell’azienda Pigini-Gruppo Gucci, che produce calzature nello stabilimento dell’area industriale di Squartabue, a Recanati. La donna ha vissuto interminabili minuti di terrore.

«C’è stata una rapina – racconta l’imprenditore con voce ancora plausibilmente scossa -. Sono stati portati via dei valori. In quel momento, in casa – prosegue -, c’era solo mia moglie, era terrorizzata».

Il colpo sarebbe avvenuto ad opera di quattro malviventi, tutti coperti in volto e completamente vestito di nero come anche i guanti che indossavano. La banda di malviventi ha detto solo poche parole probabilmente per non far riconoscere troppo l’intercalare permettendo di capire, dunque, se fossero del posto, di fuori o stranieri.

«Erano solo le 22,30 – aggiunge Pigini -. Gli allarmi che abbiamo in casa, in più punti della villa, non erano stati ancora messi perché a quell’ora è caldo… si sta comprensibilmente fuori, in giardino, che è più fresco. Io, quando tutto è accaduto – aggiunge -, non ero in casa ma loro, in 25 minuti, hanno fatto tutto. C’era solo mia moglie».

Sulle modalità della rapina c’è il massimo riserbo da parte dei carabinieri di Osimo che ieri sera sono accorsi con più pattuglie, a sirene spiegate e lampeggianti accesi, nella villa a San Sabino non appena lanciato l’allarme.
Al momento, da quanto trapela, si sa che il blitz sarebbe avvenuto da parte di quattro persone e, probabilmente, una quinta che faceva da palo e pronta in auto per la successiva fuga.

I rapinatori sono dunque entrati dal giardino trovandosi la casa con porte e finestre aperte. Arrivati in gruppo, si sono presentati con le pistole alla mano. La donna se li è ritrovati davanti. Si sono fatti accompagnare all’interno chiedendo dove fossero i soldi e gli oggetti di valore per poi portare via tutto, per un valore di decine di migliaia di euro.

«Mia moglie per fortuna sta bene», continua scosso l’imprenditore che giustamente non vuole più pensare a quanto accaduto e a quelle conseguenze che sarebbero potute anche essere peggiori se in casa si fossero trovate altre persone. Tutto si fa imprevedibile in quei momenti.
La banda si è poi allontanata a piedi e, nel farlo, avrebbe detto: «Ora aprici il cancello e facci uscire».
La moglie dell’imprenditore ha riportato fortunatamente solo tanta paura. Non è stata strattonata né picchiata ma si è trovata comunque costretta, armi in pugno, a obbedire alle richieste.
Di certo, quella che ha colpito è una banda di professionisti, almeno per il modus operandi utilizzato, che sapeva come e quando agire e che potrebbe anche aver osservato le abitudine della famiglia cogliendo il giusto attimo per entrare in azione. Forse, era anche appostata nei pressi della villa per poi approfittare del fatto che la signora si trovava in quel momento da sola.
Le indagini dell’Arma proseguono incessanti per risalire agli autori del colpo recuperando e cercando qualsiasi dettaglio o immagine utile per risalire ai rapinatori.

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