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Scompare il credito del Bonus Cultura:
studente si rivolge alla polizia,
denunciato truffatore 33enne

FABRIANO - Le indagini degli agenti del Commissariato hanno permesso di risalire all'autore, già noto in varie regioni d'Italia

L’autore della truffa è stato scoperto dalla polizia

Un giovane studente fabrianese si è rivolto ai poliziotti del locale Commissariato denunciando di aver ricevuto una mail dal Dipartimento Cultura dell’omonimo ministero con la quale si confermava l’utilizzo integrale del residuo del proprio Bonus Cultura per l’acquisto di libri (per un importo di 314 euro) che, come noto, è un credito che lo Stato riconosce ai neo maggiorenni finalizzato all’esclusivo acquisto di oggetti ed attività culturali come: libri, mostre, accessi a musei, fiere e spettacoli teatrali e così via.
Sorpreso per il fatto di non averlo in realtà speso, il giovane ha subito effettuato alcune ricerche su internet verificando che la libreria che aveva ricevuto il pagamento (a lui sconosciuta) si trovava in un paesino del sud Italia che non aveva nemmeno mai visitato.
E’ a questo punto che lo studente ha scritto alla mail ministeriale dedicata alle segnalazioni di attività fraudolente, dalla quale ha ricevuto conferma dell’avvenuta transazione con l’invito a presentare denuncia alla polizia.
L’attività di indagine immediatamente avviata, ha consentito di appurare che la sede della libreria venditrice, per come rilevabile nei siti internet, era fasulla. Da un sopralluogo effettuato dalla polizia locale della città del meridione su richiesta del Commissariato, è emerso come al suo posto vi fossero invece un palazzo residenziale e una macelleria.
Da una verifica approfondita della partita iva segnalata nelle transazioni del bonus cultura, inoltre, emergeva che l’entità aziendale era effettivamente censita come “esercente il commercio di libri” ma era stata dichiarata “irreperibile” dal 2019. Il conseguente accertamento del titolare dell’Iban ricevente il pagamento della transazione mai avvenuta, ha permesso di scoprire che era un 33enne meridionale, già denunciato in varie regioni d’Italia per truffe informatiche commesse con lo stesso modus operandi, e nuovamente querelato anche con l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico.
Al giovane fabrianese sarà invece riaccreditata dal Dipartimento Cultura del Ministero la somma che gli era stata prelevata dal truffatore.

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