E’ stata individuata e arrestata nella notte, dai carabinieri del Radiomobile di Osimo, la banda di ladri che in questi giorni aveva messo a ferro e fuoco anche la Valmusone.
Intorno alle 23, dopo un lungo inseguimento conclusosi a Potenza Picena, nel Maceratese, quattro albanesi sono finiti in manette e la refurtiva rinvenuta all’interno dell’auto dei malviventi, è stata recuperata dai militari dell’Arma.
I quattro, che si ritiene siano i responsabili anche di ulteriori colpi messi a segno nell’Osimano durante le ultime settimane, e per i quali i carabinieri avevano avviato indagini effettuando fitti pattugliamenti, si trovano ora rinchiusi nel carcere di Montacuto. L’indagine è coordinata dalla procura di Macerata.
L’inseguimento era scattato dopo che i carabinieri avevano intercettato la vettura, una Cinquecento presa a noleggio proprio a Porto Potenza Picena, a bordo della quale stavano agendo i malviventi. Auto che i militari erano riusciti a individuare a seguito di alcune segnalazioni fatte dai residenti, ma anche per il fatto che la vettura utilizzata era stata più volte ripresa dalle telecamere cittadine.
I quattro albanesi, di 38, 31, 28 e 23 anni, tre dei quali senza fissa dimora in Italia, sono stati arrestati per i reati di furto in abitazione, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli. Tutti, inoltre, erano già noti alle forze dell’ordine.
L’arresto è stato effettuato insieme ai colleghi del Norm di Civitanova Marche. Bloccati da più pattuglie, anche ‘civetta’, ecco che mentre l’autista è rimasto in auto, gli altri tre si sono dati alla fuga a piedi, passando anche per campi, ma venendo fermati dopo alcuni metri.
All’interno della vettura sono stati trovati torce, guanti, radio portatili, arnesi da scasso e gioielli, questi ultimi risultati rubati, poco prima, in due abitazioni rispettivamente a Monteprandone e Castel di Lama.
La successiva perquisizione domiciliare, effettuata in un’abitazione a Porto Potenza Picena dove i quattro erano in affitto, ha consentito poi di trovare e sequestrare un machete, 2.120 euro, 8 orologi e numerosissimi oggetti preziosi, ritenuti provento di furti.
Sono in corso le indagini necessarie a risalire all’esatta provenienza di ogni gioiello sequestrato, per la successiva restituzione alle persone derubate.
All’esito degli accertamenti, uno degli arrestati è risultato gravato da ordine di carcerazione, emesso dalla procura di Milano, a seguito di una condanna a 2 anni di reclusione per il reato di ricettazione.
al. big.
(Ultimo aggiornamento delle 15.25)
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