Un ingegnere specializzato in campo ambientale per chiarire la dinamica dell’incidente accaduto lo scorso giovedì al serbatoio TK61 e rilevare l’impatto delle emissioni di benzene nell’aria. Sono solamente alcuni dei quesiti posti dal pm Irene Bilotta al perito che entro 60 giorni, salvo richieste di proroghe, dovrà svelare quanto accaduto all’Api il 12 aprile, aprendo giorni di passione per tutti i falconaresi, alle prese con cattivi odori per quasi una settimana. Il consulente, docente universitario, è stato nominato dopo l’apertura di un fascicolo da parte della procura. Due le ipotesi di reato: getto pericoloso di cose, come indicato dai carabinieri della Tenenza di Falconara dopo le denunce di oltre 700 cittadini, e lesioni colpose. Per ora, l’inchiesta non presenta alcun indagato. Spetterà al consulente ravvisare eventuali responsabili, sia per quanto riguarda l’inconveniente al serbatoio, sia per capire se è stato fatto tutto il possibile per evitare le esalazioni che hanno tenuto sotto scacco i falconaresi. Il perito avrà 60 giorni per presentare al pm Bilotta, titolare del fascicolo, una relazione tecnica. Sono già state acquisite le rilevazioni dell’Arpam effettuate per analizzare la qualità dell’aria. Nei giorni prossimi, verrà eseguito un sopralluogo all’interno della raffineria. Dopo la commissione ambiente di ieri, a cui hanno partecipato centinaia di cittadini e gli enti che finora hanno gestito i disagi, oggi i falconaresi si riuniranno in un’assemblea pubblica dalle ore 21,15 presso i locali dell’ex cinema Sport, in via Marsala 23.
(Fe. Se.)
Esalazioni raffineria, la procura apre un’inchiesta Oltre 700 le denunce
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