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Il papà di Emanuele: “Abbiamo speranza,
stanno scavando verso la hall”

SOCCORSI AL RIGOPIANO - Egidio Bonifazi insieme agli altri parenti ha incontrato il vice ministro dell'Interno: "Ci ha detto che i vigili sono entrati e si stanno muovendo all'interno dell'albergo. I parenti sono incazzati perché la strada per l'albergo non era stata pulita"

Si scava nella neve all’hotel Rigopiano

 

Emanuele Bonifazi

 

di Gianluca Ginella

«Un filo di speranza c’è, non so quanto sia fondata, ma è l’ultima a morire». Così Egidio Bonifazi, papà di Emanuele, il 31enne di Pioraco che è tra i dispersi nel dramma dell’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). La valanga che ha travolto l’albergo è scesa mercoledì, giorno delle quattro scosse di terremoto che si sono verificate in provincia de L’Aquila. Egidio Bonifazi è all’ospedale di Pescara, dove sono stati portati tutti i sopravvissuti della tragedia, finora 11. Anche chi non ce l’ha fatta è stato portato lì «ci sono cinque morti, tre li hanno identificati, due sono da identificare» dice Bonifazi che è coordinatore della Protezione civile di Pioraco. La speranza c’è, la sua e quella di tutta Pioraco e dell’Italia intera che sta seguendo da vicino i soccorsi.

La sala del biliardo all’hotel Rigopiano dove sono state salvate alcune persone in uno scatto del Soccorso alpino del Piemonte

Oggi pomeriggio «Abbiamo incontrato il viceministro (Filippo Bubbico, ndr) che ci ha detto che stanno pompando aria calda all’interno dell’albergo. I vigili del fuoco sono entrati dalla parte della sala del bigliardo, che è quella dove hanno trovato alcune persone, in buone condizioni, che stavano vicino al caminetto. Adesso da lì stanno percorrendo tutta la strada, ci sono parecchie sacche d’aria e stanno raggiungendo la hall e la cucina. C’è la squadra dei vigili del fuoco che sta operando all’interno e quelle del Soccorso alpino che operano fuori perché potrebbero esserci persone che sono state buttate fuori dall’albergo dalla slavina. Le ricerche sono nel piano inferiore, perché i piani superiori sono distrutti». Dai racconti di chi è scampato i clienti e i dipendenti dell’albergo avevano raggiunto la hall dopo le scosse di terremoto perché volevano lasciare l’hotel. Il problema però è stato che la strada non era pulita e tutti erano in attesa dell’arrivo dei mezzi per pulire la strada quando si è verificata la slavina.

«Il Soccorso alpino ha trovato auto con le catene già montate, pronte per andare via – continua Bonifazi –. Siamo in tanti, noi parenti, ad essere incazzati perché il comune di Farindola non ha tolto la neve sulla strada. E’ al Comune che spettava farlo». Emanuele Bonifazi si è laureato in Economia a Urbino, dove ha frequentato Marketing per il turismo.

Un’altra foto dell’interno dell’albergo

Quattro anni fa ha trovato lavoro all’hotel Rigopiano. Si occupava di organizzare eventi, lavorava alla reception e in amministrazione. «E’ un lavoro che gli piaceva» dice il papà. Il viceministro dell’Interno Bubbico ha detto di essere ottimista che si possano salvare altre persone. Tra i dispersi c’è anche un altro giovane della provincia di Macerata, Marco Tanda, 25 anni, di Castelraimondo. Marco è un pilota della Ryanair e vive a Roma. Era arrivato all’albergo il 18 gennaio con la fidanzata, Jessica Tinari, 24 anni, di Lanciano. Anche di loro non si hanno notizie. Così come non ci sono notizie di una coppia che viveva a Osimo, Domenico Di Michelangelo, poliziotto, e la moglie, Marina Serraiocco. E’ invece stato salvato il loro figlioletto di 7 anni, Samuel. Ieri sera il bambino è stato estratto da sotto la slavina e portato all’ospedale di Pescara. Lui sta bene. La speranza di tutti è che possa presto riabbracciare i suoi genitori. Intanto ha ritrovato lo zio Alessandro, fratello del papà. In tutto sono undici finora le persone che si sono salvate. Le tre vittime identificate sono Gabriele D’Angelo e Alessandro Giancaterino, Nadia Acconciamessa, 47 anni di Pescara.

 

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