Nuovo salasso per imprenditori e famiglie. Aumenta la Tari a Senigallia, il presidente degli Industriali della provincia di Ancona, Claudio Schiavoni attacca l’amministrazione comunale. «Restiamo ancora una volta increduli di fronte alle scelte del Comune di Senigallia di aumentare la Tari e maggiormente indignati per il mancato coinvolgimento delle categorie economiche in una fase così delicata», così il numero uno di Confindustria Ancona esprime il disappunto sugli aumenti «non solo spropositati ma totalmente ingiustificati» della tassa sui rifiuti decisa dall’amministrazione cittadina. «Per non parlare del metodo adottato, che lascia trasparire la volontà di evitare un reale confronto con le associazioni di categoria strumentalmente invitate ad una riunione di confronto il 30 dicembre con una convocazione inviata il 23 dicembre, a due giorni dal Natale. Di fatto si è preclusa la partecipazione e la conoscenza dei contenuti dei documenti comunali».
Venendo ai fatti: prima le dichiarazioni rese pubbliche dall’amministrazione comunale in cui si annunciavano aumenti di circa il 20% della Tari, giudicate da Confindustria «già di per sé preoccupanti». Poi la realtà: sugli stabilimenti industriali gli aumenti saranno di circa il 33% rispetto al 2016 e addirittura del 44% rispetto al 2015 e sulle strutture turistiche gli aumenti superano il 45%.
E non vengono risparmiati neppure i cittadini – di cui oltre 1000 lavorano in aziende che aderiscono a Confindustria sul territorio di Senigallia – a cui l’amministrazione riserva un aumento della tassa pari al 35%.
«È assurdo pensare che le aziende, che già sostengono costi di migliaia di euro per la Tari, pur smaltendo la maggior parte dei rifiuti in proprio attraverso gestori privati ed utilizzando il servizio comunale in minima parte, debbano subire un aggravio della tassazione già di per sé iniqua – ha continuato Schiavoni – Non si può continuare ad ignorare che politiche di costante incremento della tassazione non solo penalizzano la crescita in termini di produttività, innovazione e occupazione ma incentivano anche gli investimenti in altri territori che dimostrano maggior attenzione all’industria ed al suo indotto.
Ci chiediamo infine – conclude il presidente – quando si potranno concretizzare i vantaggi economici derivanti dalla raccolta differenziata che, avviata dal 2007, ha di fatto portato a Senigallia solo ad aumenti indiscriminati dei costi e della tassa».
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