Mazzi di fiori adagiati alla vetrina del negozio di Marina Serraiocco e le parole del questore che ricordano Dino Di Michelangelo come «un grande poliziotto che ha lasciato un vuoto che non riusciamo a riempire». La tragedia di Rigopiano entra nelle case di Osimo e in quelle di tutta la provincia dorica per l’epilogo di una vicenda che nessuno avrebbe voluto sapere. Il giorno dopo il ritrovamento degli ultimi dispersi della slavina sul Gran Sasso e l’ufficialità delle vittime estratte dall’albergo a Farindola, in Abruzzo, la città consuma il suo dolore vicina almeno con il pensiero ai familiari della coppia abruzzese che da anni si era trasferita a vivere ad Osimo. Il questore di Ancona Oreste Capocasa e il capo di gabinetto Stefania Marrazzo questa mattia sono partiti per Pescara raggiungendo poi il fratello di Dino, Alessandro Di Michelangelo, agente anche lui, nell’abitazione dei genitori paterni, a Chieti. Fino al primo pomeriggio i familiari dell’agente non erano ancora stati chiamati in ospedale per il riconoscimento della salma di Dino. Per le autorità i riconoscimenti dei tutte le vittime si sono concluse nella nottata. «Un uomo splendido – lo ricorda il questore – che aveva legato moltissimo con i colleghi per la sua umanità e la sua professionalità. Manca a tutti anche per questo. Ha lasciato un vuoto immenso e questo testimonia quanto era grande. Questo dramma ha segnato tutto il commissariato e la questura, ha segnato molto anche me». Le salme della coppia sono state tra le ultime estratte da sotto le macerie del Rigopiano, nella sala bar, dove si trovavano le altre vittime e dove la furia della neve ha fatto crollare tutto lasciando poche speranze per la sopravvivenza.
«Un ragazzo d’oro, amato da tutti» è il ricordo del capo di gabinetto Stefania Marrazzo. Il bambino della coppia, 7 anni, è l’unico sopravvissuto della famiglia, estratto vivo il 21 gennaio, tre giorni dopo la slavina. E’ stato affidato per ora ai nonni materni. Ancora non sa che i genitori non ce l’hanno fatta. Il bambino ha avuto la vicinanza dei colleghi del padre che continuano a fargli visita. In commissariato lo ricordano con profondo dolore. «Un ragazzo buonissimo, semplice, di sani principi, leale, sincero, riservatissimo – dice Theo Fatica – ma sempre con il sorriso, innamoratissimo di Marina e del piccoletto». Con lui ricorda le cene estive a casa della famiglia Di Michelangelo, i suoi figli a giocare con il piccolo di Domenico e Marina. «L’ultima volta con Marina ci siamo scambiati gli auguri di Capodanno – continua il collega – poi abbiamo visto dalle foto che era in vacanza. Questa cosa ci ha lasciati tutti a bocca aperta, inaspettata. Una famiglia radiosa felice, amata a Osimo, nonostante si erano insediati 5 anni fa, erano conosciuti e ben voluti». Marina aveva un negozio di bomboniere in corso Mazzini dove questa mattina in tanti hanno portato dei fiori, adagiandoli a terra, appoggiati alla vetrina che riportava ancora il cartello chiuso per ferie. Sul Gran Sasso erano andati a festeggiare i 7 anni del loro bambino. Dovevano tornare il giorno dopo della slavina. Tra i commercianti del centro una sofferenza infinita. «Conoscevo Marina – dice Marco Balestrieri, dell’omonima tabaccheria di corso Mazzini e consigliere comunale – ha il negozio accanto al mio. La vedevo ogni giorno, spesso anche in compagnia del marito, erano una coppia molto affiatata. Era una ragazza molto attiva e partecipa alla vita della città e in particolare dell’attività dei commercianti, faceva parte del Coc, Commercianti Osimo centro. Sempre in prima linea quando si trattava di fare iniziative. Sono stati giorni terribili, dalla gioia nel crederli vivi a ieri (mercoledì, ndr) ed oggi. C’è grande tristezza tra tutti noi commercianti e in tutta Osimo. La vetrina del negozio si è riempita di mazzi di fiori durante tutta la giornata. In molti hanno voluta ricordarla ed esprimere il proprio affetto alla famiglia così». Anche sui social la città ha risposto con dolore alla perdita manifestando vicinanza alla coppia. Sulla pagina Osimo speaker’s corner è stata proposta una raccolta fondi da dare al figlio.
Redazione CA
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