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Palloncini bianchi in cielo
per l’addio al giovane pilota

TRAGEDIA SOTTO IL GRAN SASSO - Centinaia di persone a Castelraimondo per il funerale di Marco Tanda, morto nel disastro di Rigopiano. L'arcivescovo Brugnaro: "La responsabilità di cercare la verità, renderà più facile dare una prospettiva a questa tragedia". La mamma Elma: "Grazie a tutti, siete nel mio cuore". Gli amici: "Ora che sei lassù, vola più in alto che puoi e controlla quello che succede quaggiù"

Marco Tanda con la divisa da pilota

 

di Monia Orazi

(foto di Lucrezia Benfatto)

Palloncini bianchi volano in cielo all’uscita del feretro di Marco Tanda, il 25enne pilota della Ryanair, morto nel disastro dell’hotel Rigopiano. Centinaia di persone oggi pomeriggio, dentro e fuori la chiesa della Sacra famiglia di Castelraimondo, si sono strette attorno al dolore dei familiari di Marco, la mamma Elma, il fratello Gianluca e la sorella Simona. Presenti anche il padre e il fratello di Emanuele Bonifazi, il 31enne dipendente dell’hotel Rigopiano il cui funerale è stato celebrato ieri nella vicina Pioraco (leggi l’articolo) dall’arcivescovo di Camerino Francesco Brugnaro che ha assieme al parroco don Nazzareno Moneta. Questa mattina, a Vasto, si sono svolti i funerali di Jessica Tinari, la fidanzata di Marco, anche lei morta al Rigopiano.
Marco Tanda ha vissuto fino a 14 anni prima a Selvalagli di Gagliole e poi a Castelraimondo, insieme al papà Gianni (un carrozziere del posto scomparso alcuni anni fa) e alla mamma Elma. Poi è entrato all’Accademia militare e si è trasferito a Roma anche se ha continuato a tornare a Castelraimondo a trovare gli amici d’infanzia e i compagni di scuola.


C’erano, tra gli altri, tanti colleghi della Ryanair in divisa, il sottosegretario all’istruzione Vito De Filippo, il prefetto Roberta Preziotti, il questore Giancarlo Pallini, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il capo della Protezione civile dell’Abruzzo Roberto Oreficini. per dare l’ultimo saluto a Marco.

Presenti anche i sindaci di Pioraco Luisella Tamagnini, di Fiuminata Ulisse Costantini e di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci, tutti in fascia tricolore, i comandanti provinciali e regionali di tutte le forze dell’ordine. In tanti sono rimasti fuori dalla chiesa. Hanno voluto ricordarlo alla fine della messa gli amici più cari. Così si è rivolto al giovane pilota il suo migliore amico: “Amico mio ho sperato sino all’ultimo con i tuoi familiari. Voglio ricordarti con tutto l’amore che hai avuto per me, quello di un fratello, in tutti questi anni. Ti immagino in cielo, forse gli serviva un angelo, penso che sei in volo, come un comandante e stai dicendo agli assistenti di volo, via prepararsi al decollo”.

Marco Tanda con la sua fidanzata, Jessica Tinari. Entrambi sono dispersi

Commosso anche il ricordo di Jessica, cresciuta insieme a lui a Gagliole: “Ciao Marcolino, ricordo gli anni passati insieme, siamo cresciuti vicino a Selvalagli. Mi ricordo quando parlavamo, andavamo a giocare a casa dell’uno e dell’altro e facevamo arrabbiare i nostri genitori. Siamo stati sempre insieme fino alle medie, tanti anni, poi le nostre strade si sono divise. Tu sei andato a Roma per realizzare il grande sogno di diventare pilota di aereo e ci sei riuscito. Sarei stata orgogliosa di essere una tua passeggera, ma putroppo il destino non l’ha permesso. Quell’angolo di paradiso per te e Jessica si è trasformato in un inferno. Ora che sei lassù, vola più in alto che puoi, come sai fare tu e controlla quello che succede quaggiù”.

Elma, la mamma di Marco

Anche la mamma del giovane, Elma, con grande dignità e compostezza ha seguito la cerimonia sedendosi proprio dietro alla bara ed ha preso la parola, parlando in inglese per ringraziare tutti: “Sono venute persone da posti diversi e io li ringrazio, siamo qui tutti insieme in memoria di Marco, ciascuno di voi è nel mio cuore, voglio anche ringraziare il comune di Castelraimondo, i suoi rappresentanti, i cittadini, gli amici, i parenti, i compagni di scuola, grazie per il supporto che mi avete dato”, ha detto mormorando le ultime parole in italiano.

“Marco era un giovane desideroso di affermarsi e ci è riuscito grazie alle sue qualità – ha detto l’arcivescovo Brugnaro durante l’omelia – la sua vita è stata limitata nel tempo, da una fine tragica ed imprevedibile. La natura, quando la potenza umana la supera, produce quel male che altrimenti da sola non produrrebbe. La responsabilità di cercare la verità, renderà più facile dare una prospettiva a questa tragedia”.

Commosso il sindaco Renzo Marinelli: “Alla mamma ed ai fratelli vada l’abbraccio commosso di tutta la cittadinanza, il ringraziamento per aver aiutato Marco nel suo percorso di crescita, facendolo diventare quel ragazzo splendido che era. Non ci sono parole per consolare della perdita di un fratello o di un figlio, per tutti noi sono stati giorni terribili. A Marco rendiamo un saluto ed il ringraziamento per l’esempio che ha saputo rappresentare per i suoi coetanei. A venticinque anni era già pilota di aereo, cosa che capita solo ai migliori. Il suo desiderio di realizzare i propri sogni, lo ha aiutato a superare le difficoltà. Ti immaginiamo nella tua uniforme blu, sorvolare cieli sereni baciati dal sole. Sarai sempre vivo nei nostri cuori. Ciao Marco”. L’omelia è scivolata via in un clima di grande compostezza, poi fuori una folla di gente ha atteso la bara in legno chiaro coperta di fiori bianchi, scortata dai carabinieri in alta uniforme con la corona del Capo dello Stato, tra abbracci, lacrime e commozione, si è compiuto l’ultimo atto di una giovane vita recisa troppo presto, l’ultimo mesto viaggio verso il riposo eterno.

Ela, la mamma di Marco

 

 

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