Osimo è legata da un filo sottile di affetto ad un orfanotrofio in India, sorto nella regione del Tamil Nadu. Il sacerdote che l’ha costruito è don Alexander Mariadas Ravindran, che nel 2010 ha prestato servizio alla parrocchia di Osimo Stazione, per poi tornare nel suo Paese natale con un progetto nel cuore: costruire un orfanotrofio per alleviare il dramma dei tantissimi bambini e adolescenti senza famiglia, abbandonati per le strade dei villaggi.
“Nel 2015, a supporto di questo progetto, il Comune di Osimo aveva erogato un contributo di 500 euro. Molte le offerte giunte dai cittadini osimani, in particolare coloro che hanno avuto modo di conoscere da vicino Don Alex. – ricorda un comunicato stampa l’amministrazione comunale – Di recente, una delegazione osimana, alla quale ha preso parte la consigliera comunale di maggioranza Gabriella Sabbatini, si è recata in India, per testimoniare la solidarietà e l’affetto della comunità osimana a Don Alex . L’orfanotrofio oggi ospita circa 12 bambini in tenera età e una ventina di ragazzi in età più adulta. A fronte dei prolungati insuccessi scolastici della maggior parte dei piccoli ospiti, Don Alex, nel 2011, ha deciso di dare vita ad una scuola, aperta a tutti, dove i bambini studiano le materie in lingua inglese”.
L’atto di generosità della comunità osimana è finito però sotto la lente d’ingrandimento della consigliera di minoranza Maria Grazia Mariani non tanto per contenuti e sostanza, quanto per forma e criteri d scelta. “Non mi fa arrabbiare la questione del contributo ad un sacerdote per costruire un orfanotrofio in India (progetto di tutto di rispetto) – scrive in un comunicato la capogruppo del Gruppo Misto – Mi fa certamente sorridere la storiella della targa affissa sul’ingresso dell’orfanotrofio indiano intitolata al sindaco Pugnaloni anziché alla Città di Osimo. Se un consigliere comunale si reca in India per una missione, (mi auguro a spese proprie, come penso sia successo), è una bella cosa, meritevole di apprezzamento. Quello che invece mi irrita è il comportamento dell’amministrazione Pugnaloni che è riuscito a trovare nelle pieghe del bilancio comunale, sempre più misero, 500 euro per un orfanotrofio in India ma non ha voluto destinare un centesimo ai terremotati perché l’assegno portato ad Arquata del Tronto non erano soldi del bilancio comunale ma le offerte degli osimani lasciate per la festa del Santo Patrono”.
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