Alle sedi di Adiconsum stanno arrivando numerose segnalazioni da parte di persone preoccupate per un aumento dei costi delle bollette di energia elettrica alla voce “oneri di sistema”. “E’ evidente che si sta attuando, la riforma delle tariffe elettriche stabilita dall’Autorità Garante, avviata a gennaio 2016 per terminare gradualmente a gennaio 2018” spiega una nota dell’associazione dei consumatori. Al termine di questo processo la tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della bolletta con cui si pagano i servizi per misurare e far arrivare nelle case l’energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività “extra” rispetto al sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta “struttura progressiva”, cioè con prezzi proporzionali ai kWh consumati (ovvero cresceva il prezzo al crescere dei consumi).
Per i clienti domestici residenti cresce il peso solo della quota fissa della tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore (la voce che pesa in media circa il 15% della bolletta totale).
Per i clienti domestici non residenti l’incremento del peso delle quote fisse è maggiore perché riguarda due delle quattro voci principali che compongono la bolletta: quella relativa alla tariffa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore ed anche quella relativa agli oneri di sistema (che complessivamente pesano in media il 40% della bolletta totale).
Gli utenti non residenziali (le seconde case) si sono visti arrivare da gennaio 2017 bollette con quote fisse per oneri di sistema quasi triplicate rispetto agli anni precedenti.
“Gli unici strumenti che gli utenti (soprattutto i non residenziali) possono adottare sono: chiudere il contatore per i periodi di non utilizzo dell’abitazione e poi riattivarlo (con i relativi costi), oppure chiedere una riduzione di potenza che consentirebbe un risparmio nei costi fissi legati alla potenza impegnata” consiglia l’Adiconsum.
“A rendere più complessa la verifica dei costi contribuisce la bolletta 2.0, che non consente di controllare le singole voci di addebito; le pagine di dettaglio debbono essere richieste espressamente al gestore, oppure possono essere scaricate dai siti delle società se abbiamo un account per visualizzare le bollette elettroniche.
Gli uffici Adiconsum sono a disposizione per eventuali chiarimenti e per una verifica delle bollette” conclude l’associazione.
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Il fatto che gli oneri di sistema della bolletta elettrica siano stati aumentati di 5 volte solo sulle seconde case è chiaro sintomo di utilizzo politico delle tariffe elettriche. Si applica in sostanza un criterio di tipo patrimoniale anziché legato al servizio offerto, come dovrebbe invece essere. I lettori ne traggano adeguate conseguenze sulla politica governativa, che in questi anni va chiaramente a penalizzare il ceto medio italiano in favore di una scelta elettoralistica per guadagnarsi il favore dell’elettorato cosiddetto debole, che costituisce numericamente uno strato molto più ampio.
A fronte di un costo per l’energia elettrica di 8 Euro ricevo una bolletta di 50 Euro. Gli oneri di sistema sono più che triplicati per le seconde case. Ma che razza di governo abbiamo in Italia, si punisce chi risparmia e si premia
chi spreca, questo è il messaggio che viene dato. In tutti i paesi civili si paga proporzionalmente ai consumi.
E’ un’ altra tassa per il ceto medio, ricordiamocelo nella cabina elettorale.
Francamente mi stupisce l’agghiacciante silenzio delle forze politiche, dei sindacati e delle associazioni a tutela dei consumatori: consigliare di “staccare” il contatore (in pratica disdire per poi riattivare il contratto) o “restare a disposizione degli utenti per chiarimenti” mi sembra un po’ poco. La voce “oneri di sistema” deve essere chiarita e spiegata, lasciamo perdere la trasparenza (che ormai è solo un luogo comune per fare demagogia) ma gli utenti hanno il diritto di sapere come mai è stato adottato questo provvedimento che penalizza i possessori delle seconde case, dalle ville ai monolocali di 30 mq. Mi sembra una misura apertamente populista e demagogica, che ancora una volta tartassa il ceto medio. Intanto oltre 150 mila italiani ogni anno se ne vanno dal “bel Paese”: studenti, giovani in cerca di lavoro, pensionati… Il Governo dice trionfalisticamente: “niente nuove tasse”. E questa cosa è se non una supertassa anche a consumo pari a zero? 135 euro all’anno non sono pochi, come tassa sul semplice allacciamento dell’energia elettrica ad una abitazione non residenziale. Una stangata inaspettata, immeritata e finora non spiegata nel merito del provvedimento. Cosa sono gli oneri di sistema? La solita formula che non dice nulla. E lascia tutti scontenti.
liberiamoci una volta per tutte di questi ladri al potere!!!
L’ aumento delle bollette elettriche , con CONSUMI ZERO, per seconda casa considerata tale per residenza diversa, anche se UNICA, ECONOMICA, “PRIMA”, è uno strozzinaggio! Questa beffa si aggiunge a quella della maledetta SUPERIMU (ICI di 450E.= IMU di 1400 E.) , per 70 mq.,senza posto auto, da ristrutturare. Dove sono le varie associazioni dei consumatori? UPPI, ADICONSUM, e altre? Coloro che , per forza maggiore, vivono questa situazione, sono VITTIME di una classe politica senza scrupoli.