di Agnese Carnevali
La delibera regionale da 20 milioni per la ricapitalizzazione, il bilancio di esercizio 2016 in attivo, l’intervento di riduzione dei costi ed il documento delle organizzazioni sindacali a sostegno della nuova era di Aerdorica. Sono le carte che Federica Massei, amministratore unico della società che gestisce l’aeroporto delle Marche, porterà sul tavolo del tribunale di Ancona, domani (9 marzo), alla prima udienza pre fallimentare del Sanzio. «Sono pronta a fornire al magistrato tutte le informazioni che riterrà opportune e necessarie. C’è un’indagine in corso, ho pieno rispetto del lavoro dei giudici». Le uniche parole di Massei alla vigilia dell’udienza. I soldi, almeno sulla carta, per ripianare a metà dei debiti pregressi di Aerdorica, ci sono. Ma prima di mettere altra liquidità nella società bisognerà incassare l’accordo con le banche per la riduzione del debito del 60% e il via libera della commissione europea all’aumento di capitale. Una situazione difficile che potrebbe aggravarsi ulteriormente se il tribunale non dovesse decidere in tempi stretta sulla salvezza o la messa in liquidazione dell’aeroporto delle Marche.
La Regione, proprietaria per il 90 per cento dell’infrastruttura, è convinta delle possibilità di rilancio e sviluppo del Sanzio di Falconara. Lo ha detto il presidente Luca Ceriscioli in aula, lo ha ribadito la sua vice, l’assessora alle Infrastrutture, Anna Casini, presente all’assemblea straordinaria dei soci durante la quale è stato approvato l’aumento di capitale. Approvando la delibera del piano di risanamento da 20 milioni, la Regione ha inoltre confermato di aver già individuato le risorse necessarie e che possono essere rese disponibili immediatamente, appena banche e commissione europea daranno il via libera. Sul maxi debito da 40 milioni dell’era Morriale e sulla condotta delle amministrazioni che lo hanno preceduto e seguito sta cercando di far luce anche la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale, insediatasi il 2 marzo, e che ha già stilato un elenco di nomi da ascoltare. Mentre nell’ultimo anno di gestione si fanno strada deboli segnali positivi, registrati anche dalle organizzazioni sindacali. Il bilancio di esercizio in attivo, la riduzione dei costi, la regolarità nei pagamenti degli stipendi, una maggiore trasparenza e collaborazione con i vertici della società. Basterà questo a convincere il collegio dei giudici a non procedere con il fallimento dell’aeroporto delle Marche? Domani la prima udienza in attesa del verdetto.
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