Iniziano i lavori per la sistemazione della pavimentazione ed il pronto soccorso dell’ospedale di Osimo si bloccherà per una ventina di giorni. A breve le sale d’emergenza verranno trasferite nei locali prossimi al blocco operatorio del primo piano mentre l’obi, i letti di ricovero per l’osservazione breve, sarà sistemato in parte al piano superiore in chirurgia, in parte in una stanza al piano terra. “Cominceranno questi lavori al massetto (leggi l’articolo) e alla centralina antincendio e si è studiato un piano per non far chiudere il reparto. Ma è prevedibile che ci sarà caos, anche perché le lettighe entreranno dall’ingresso principale, quindi dal portone dell’ospedale. L’Area Vasta 2 preventiva due settimane di lavori. Io credo che almeno ce ne vorranno tre”. La notizia che era nell’aria, è stata comunicata oggi pomeriggio al consiglio comunale di Osimo dall’assessore Daniele Bernardini. L’aula discuteva la mozione sull’ospedale presentata dai consiglieri de L’Altra Osimo e nel corso del dibattito è emersa la novità.
“Il pronto soccorso de Ss. Benvenuto e Rocco ha un’utenza di 70 pazienti al giorno ma per fortuna registra l’accesso di soli 150 codici rossi all’anno – ha proseguito l’assessore – Abbiamo già preso accordi con il 118 per trovare nuovi percorsi per i codici rossi che saranno dirottati in altre strutture ospedaliere nel periodo dei lavori. Certo non è una cosa semplice perché un pronto soccorso quando c’è un cantiere in atto, lavora al 50% . Immagino che ci saranno code di pazienti lungo il corridoio che porta alla Radiologia per i lavori. Ma questo intervento deve essere fatto, anzi è in ritardo”. Sulla carenza di personale, Bernardini ha ribadito che “Osimo attendeva di recepire il personale medico del Ppi di Chiaravalle ma siccome è ancora aperto, sono stati indetti due concorsi purtroppo andati deserti”.
L’assessore osimano alla sanità ha ricordato inoltre all’aula di aver lavorato per bloccare il trasferimento del personale della Gastroenterologia di Osimo a Senigallia (leggi l’articolo) e il trasferimento di un medico di Pneumologia che aveva chiesto con altri di andare a lavorare nell’omonimo reparto di Jesi, al Carlo Urbani.
“L’ospedale di Osimo è come una bella bistecca dove tutti vogliono dare un bel morso – ha ironizzato Bernardini – E’ a rischio cannibalismo. Se noi riusciamo a concretizzare la fusione con l’Inrca, siamo fuori finalmente dalla reti cliniche e non avremo più padroni. Stiamo cercando di fermare anche il trasferimento della Farmacia dell’ospedale. Un ospedale non può stare senza farmacia. L’area vasta parla di un progetto varato nel 2011 per l’integrazione delle varie farmacie per abbattere i costi della sanità. Hanno già chiuso quella di Chiaravalle. Io sto insistendo perché quella di Osimo rimanga, anche perché il dg del’area vasta 2 non ha firmato alcuna carta. C’è solo un atto firmato dal dirigente della farmacia di Ancona”.
La mozione sulla sanità dei consiglieri Pasquinelli e Catena era antecedente al documento votato il 1 marzo in consiglio comunale (leggi l’articolo). Facendosi portavoce anche delle istanze di Possibile (leggi l’articolo), L’Altra Osimo chiedeva all’amministrazione comunale di intervenire per supervisionare sui servizi del’ospedale in fase di smantellamento e di garantire che il presidio fosse mantenuto come ospedale di rete nell’area vasta 2 piuttosto che fuso con l’Inrca. E in quest’ottica sollecitava che fossero garantiti gli interventi strutturali per il pronto soccorso, il sistema antincendio e i posti di lavoro degli operatori (leggi l’articolo).
Il Pd l’ha modificata presentando un emendamento, illustrato dalla consigliera Eliana Flamini, che è diventato parte integrante del testo poi approvato con i soli voti di maggioranza (13 a 11). I democrat hanno cassato alcuni passaggi ritenuti superati dal voto del 1 marzo del documento de L’Altra Osimo e aggiunto un passaggio che impegna il sindaco e la giunta a far partecipare rappresentanti dell’amministrazione comunale di Osimo ai lavori dei tavoli tecnici indetti dall’Asur per elaborare il progetto di fusione Inrca Osimo (leggi l’articolo) per controllare i contenuti delle scelte assunte. Gli stessi proponenti non hanno votato l’atto così emendato.
Bocciato invece l’emendamento proposto dalla liste civiche che pur accettando la fusione del Ss. Benvenuto e Rocco con l’Inrca, ribadiva la necessità, ha spiegato la consigliera Gilberta Giacchetti, di mantenere dl’attività clinica all’interno del Ss. Benvenuto e Rocco fino al trasferimento reale dei reparti nella nuova struttura dell’Aspio di Camerano.
(m.p.c.)
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