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Supemercato all’ex consorzio:
notificato un nuovo ricorso

OSIMO - L'opera di via Montefanese è quasi ultimata e in vista dell'inaugurazione è corsa contro il tempo: la ditta costruttrice dovrà ottenere l'agibilità, i supermercati concorrenti dovranno fissare la data di discussione dell'istanza di sospensiva per bloccare l'apertura del punto vendita alimentari. Stamattina riunione a palazzo comunale tra sindaco, tecnici e legale

 

Il nuovo centro commerciale sorto sull’area dell’ex consorzio agrario di Osimo

 

Supermercato all’ex consorzio di Osimo: un nuovo ricorso al Consiglio di Stato va ad arricchire il complicato contenzioso che già pende sull’opera. Qualche giorno fa l’ha notificato anche al Comune di Osimo, l’avvocato Roberto Gaetani, legale dei supermercati ad insegna ‘Sì con te’, e stamattina a palazzo comunale si è svolto un vertice tra il sindaco Simone Pugnaloni, i tecnici comunali e l’avvocato Andrea Galvani, legale che tutela l’ente locale. Si tratta dell’appello all’ultima sentenza del Tar Marche (leggi l’articolo) e in vista dell’imminente apertura del nuovo punto vendita (le date ventilate sono quelle del 25 o 27 aprile), stavolta il terreno della contesa legale si concentra sul dettaglio dell’area vendita di generi alimentari oltre che sulla variante in corso d’opera apportata al progetto per la ridistribuzione interna di alcuni spazi commerciali.

Il nuovo polo commerciale direzionale di via Montefanese

Ora i supermercati del gruppo Ce.Di Marche impugnando la decisione del Tar di Ancona, chiederano ai giudici romani di “pronunciarsi subito, entro un mese e mezzo al massimo, sulla richiesta di sospensiva cautelare collegata all’apertura del supermercato di generi alimentari” spiega l’avvocato Gaetani. Il legale insisterà inoltre perchè “il nuovo ricorso venga discusso nel merito dal Consiglio di Stato in abbinamento a quello già pendente sulla variante urbanistica dell’opera nell’udienza fissata per il 9 novembre 2017. Tra i motivi di causa – aggiunge- ho inserito nell’ultimo atto la violazione delle norme di attuazione al Prg che individua l’area di via Montefanese a destinazione prevalentemente residenziale che non può quindi accogliere medie strutture di vendita e rende il progetto incompatibile con il piano casa. E poi la questione dei parcheggi che non seguono gli standard imposti dalla legge regionale sul commercio del 2015”.

L’avvocato Maria Lalla è invece pronta a difendere la posizione della ditta Simonetti, costruttrice e proprietaria del centro commerciale. “Ci sono due sentenze del Tar Marche che legittimano la procedura seguita per la realizzazione dell’immobile e considerano il progetto compatibile con la normativa, ad ogni livello – sottolinea il legale- Mancano solo pochi dettagli come il collaudo urbanistico per ultimare l’opera e ogni eventuale ritardo nella inaugurazione, a questo punto, potrebbe creare seri e oggettivi danni alla ditta, facilmente quantificabili”. Gli spazi sono stati infatti già commercializzati e la condizione sufficiente e necessaria perché tutti i negozi possano aprire è quella del rilascio del certificato di agibilità, che, secondo il decreto Madia, il costruttore stesso potrà richiedere con una semplice Scia (la segnalazione certificata di agibilità asseverata da un tecnico per attestare le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico) entro 15 giorni dalla conclusione dei lavori e non appena avrà allestito anche l’arredamento dei locali interni.

L’ufficio tecnico del Comune difficilmente potrà non concedere l’abitabilità anche se opterà per la richiesta di ‘scia condizionata’, che prevede un provvedimento espresso dal Suap entro pochi giorni. Per la Scia semplice invece il decreto sulla semplificazione amministrativa 2016, ha cancellato anche la procedura del silenzio-assenso, caricando di responsabilità il tecnico che la firmerà e lasciando al Comune solo il controllo successivo, con l’immediata attestazione di agibilità al ricevimento del documento. Non si può escludere però che il Comune di Osimo, in via prudenziale, possa anche decidere una dilazione temporanea dei tempi motivando e collegando l’eventuale inibitoria per il rilascio del certificato di agibilità alla pronuncia del Consiglio di Stato. Nelle scelte inciderà, insomma, anche la data fissata per l’udienza di discussione dell’istanza cautelare.

(m.p.c.)

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