(foto di Giusy Marinelli)
Al civico 10 di piazza Cavour spicca ora una targa dedicata a Gino De Dominicis. È l’omaggio che Ancona rende ad uno dei suoi più grandi artisti nel 70esimo anno dalla sua nascita. Proprio al numero 10 della piazza de Dominicis è nato nel 1947. A scoprire la targa l’assessore alla Cultura Paolo Marasca. Un gesto con cui l’assessore ha anche inaugurato l’edizione 2017 di Anconacrea, la dieci giorni firmata dalla direzione di William Vecchietti, che propone un mix di esposizioni, laboratori, performance, street art, installazioni ed incontri distribuiti in 25 punti diversi della città dal 21 al 30 aprile.
Più che mai quest’anno Ancoracrea vuole essere un viaggio attraverso esperienze diverse e coinvolgenti, ricco di stimoli e suggestioni legati a diverse e multiformi espressioni artistiche. A dare il via all’evento, oltre al ricordo a Gino De Dominicis, la mostra fotografica dedicata ai bambini del campo profughi di Idomeni di Edoardo Premoli all’Informagiovani di piazza Roma. A chiudere la manifestazione, l’installazione che ha come oggetto il terremoto del centro Italia “Terrae quati motibus” a cura di Massimo Cartaginesi (30 aprile – alle 22) nei resti della chiesa di San Giacomo, in via Podesti.
In mezzo una miriade di appuntamenti tracciati e scaricabili sul sito www.anconacrea.it da tenere d’occhio giorno per giorno.
«Anconacrea – ha sottolineato l’assessore Paolo Marasca – accoglie iniziative che vengono da tutta la città e che la direzione artistica ha messo insieme facendo da filo conduttore. Testimonia di anno in anno l’esistenza di un fermento creativo di indubbia vivacità e spessore che come amministrazione stiamo cercando di mettere in condizione di emergere. Negli anni passati la manifestazione – che non è solo street art anche se è la componente che attira di più – ha lasciato dei segni nel tessuto urbano che sono importanti per il capoluogo e che si legano anche al contributo di artisti di fuori: si sta creando nel tempo un a sorta di effetto domino che moltiplica le iniziative artistiche e che ci sforziamo di mettere a disposizioni fornendo le strutture necessarie. Da sottolineare pure il coinvolgimento tanto delle attività associative quanto dei privati. Un connubio che funziona per migliorare la città».
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