A San Ginesio inizia la ricostruzione. E la rinascita parte dalla scuola. L’impresa di Sandro Baldini, incaricata di demolire il vecchio edificio scolastico, e da giorni e giorni bloccata letteralmente nella sua sede di Camerano dal divieto di accesso al cavalcavia che la collega con la strada direttissima del Conero, per paura di crolli sulla A14, ha finalmente ottenuto il permesso di far uscire i propri mezzi. “La società Autostrade ci ha concesso di tirar fuori le nostre macchine – ha annunciato Baldini – e questa sera inizieremo a lavorare nel cantiere di San Ginesio. È un piccolo piccolo risultato, però molto importante, perché ci permette di non perdere gli appalti presi e di non ritardare ulteriormente le ricostruzione. Dobbiamo dire davvero grazie all’amministrazione di San Ginesio, in particolare al sindaco e al vicesindaco Eraldo Riccucci, perché ci sono stati vicini, ci hanno aiutato e ci hanno aspettato. Sono stati fondamentali”. “È solo un primo passo – ha concluso il titolare – perché la nostra sede è ancora ferma. E questi disagi ci disturbano, perché la nostra è un’impresa seria, sana, solida”. Alle 22 lo stop del traffico lungo l’A14 per consentire il passaggio dei mezzi pesanti sul cavalcavia, diretti verso San Ginesio. Resta il danno e la beffa per l’impresa di Camerano, con la sede bloccata, dove viene prodotto il calcestruzzo e depositato il materiale inerte, aumentano i costi per l’attività, l’azienda rischia il fallimento e i 15 dipendenti hanno già ricevuto le lettere di licenziamento.
Baldini, lettere di licenziamento ai lavoratori ostaggio del cavalcavia
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