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Riassetto di Astea spa: i Comuni soci
conferiscono le azioni in Cma
e scommettono sull’acqua

OSIMO - L'operazione coinvolge oltre ad Osimo, anche Recanati, Porto Recanati, Loreto, Montecassiano, Montelupone, Porto Recanati e Potenza Picena. L'obiettivo è quello di creare una società consortile, Centro Marche Acqua, insieme ai Comuni soci di Acquambiente Marche (Filottrano, Numana, Sirolo e Cingoli) per concorrere come gestore unico all’affidamento in house del servizio idrico. Il capitale sociale della nuova società passa da 10milla euro a 90 milioni

La sede osimana di Astea in via Guazzatore

Simone Pugnaloni

L’annuncio ieri era stato roboante. “Da oggi Astea e’ tutta pubblica. Ho fatto una cosa di sinistra” aveva scritto il sindaco di Osimo, sulla sua pagina facebook. Oggi il primo cittadino di Osimo entra nei dettagli dell’operazione Astea – Centro Marche Acqua, definendola tra le più importanti del suo mandato amministrativo “perché ci consente – mette in evidenza- di avere una società interamente pubblica. I Comuni soci di Astea, quindi anche Osimo, ieri hanno trasferito le proprie quote azionarie Astea in Centro Marche Acqua, societa’ nata per volonta’ dei Comuni soci di Astea e di Acquambiente Marche per permettere un affidamento in house del servizio idrico integrato. Con l’operazione di ieri Astea ha quindi come proprietario Cma, diventando azienda controllata da una società interamente pubblica, che da un capitale sociale di 10mila euro passa ad oltre 90 milioni di euro”.

LA REGIA PASSA A CENTRO MARCHE ACQUA – Secondo Simone Pugnaloni sarà Cma, dunque i Comuni soci che la componevano già (quelli che detenevano le quote Astea vale a dire Osimo, Recanati, Loreto, Montecassiano, Montelupone, Porto Recanati e Potenza Picena, e quelli che possiedono le quote Acquambiente Marche, vale a dire Numana, Sirolo, Filottrano e Cingoli), che decideranno le strategie future di Astea. “Da specificare che nell’immediatezza l’operazione – aggiunge il sindaco – ha avuto come come obiettivo principe quello di consentire di superare il problema del socio privato all’interno di Astea Spa e di avere la possibilità di mettere in sicurezza il percorso per l’affidamento in house del servizio idrico. Ora si puo’ con piu’ celerita’ andare al tavolo di concertazione con gli altri gestori dell’Ato 3 per costruire finalmente il percorso verso il gestore unico dove quasi la totalita’ dei Comuni ha votato un indirizzo politico-amministrativo ben specifico in consiglio comunale. Per confrontarsi con le altre società del settore che fanno parte dell’Ato 3 di Macerata era indispensabile questa operazione per Astea mediante Cma”. L’auspicio di Pugnaloni ora e’ quello che anche i Comuni di Acquambiente possano seguire lo stesso percorso replicando in Cma l’operazione già  portata a termine dai soci pubblici di Astea spa. “Insieme ci presenteremo piu’ forti nella costruzione futura del nuovo gestore unico – sottolinea – Governance ed investimenti verranno scelti con equilibrio e saggezza nel rispetto delle esigenze dei territori”.

Maria Grazia Mariani

L’OPPOSIZIONE VA ALL’ATTACCO – “Il sindaco Pugnaloni ha le idee confuse. Astea non e’ completamente pubblica. Astea e’ solo controllata da un’altra azienda”. Secondo la capogruppo del gruppo misto, Maria Grazia Mariani, il rogito firmato dal notaio ieri mattina non cancella l’evidenza dei fatti. “Astea spa, – scrive in una nota stampa-  è una delle più grandi aziende che opera sul territorio della provincia di Ancona nel settore energia e rifiuti. Ha partecipazioni pubbliche per l’80% e private per il 20%. Il socio privato non è stato liquidato ma rimane nella compagine societaria con le sue azioni” rimarca la consigliera osimana di minoranza. Da ieri Astea è controllata dalla nuova società Centro Marche Acqua “anche se alcuni soci hanno già annunciato battaglie legali. Ancona spese a carico dei cittadini e intanto il Pd brinda alle nuove poltrone” bacchetta la Mariani accennando alla presa di distanze del sindaco di Cingoli, Filippo Saltarmartini, da tutta l’operazione.

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