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Ripristino Ufficio Giudice di Pace:
nuova proroga di 3 mesi per Osimo

RITORNI - Il Ministero ha concesso un ulteriore rinvio al prossimo 30 settembre per la riapertura del servizio da gestire in forma associata con Castelfidardo. La nuova sede individuata è quella di Palazzo ex Eca che deve però essere ancora ristrutturato. La soluzione tampone: un immobile privato che il Comune affitterà in centro storico

Osimo, palazzo ex Eca, in via San Filippo

Il vice sindaco di Osimo, Mauro Pellegrini

Slitta al prossimo 30 settembre il ritorno dell’Ufficio del Giudice di Pace ad Osimo, annunciato per l’inizio del 2017 . E cambia anche la sede, ora individuata in centro storico non più in periferia, nelle stanze dell’ex tribunale di via Molino Mensa. In pole position c’è il palazzo comunale Ex Eca, che però deve essere ancora ristrutturato. Pertanto come soluzione tampone il Comune di Osimo sta vagliando l’ipotesi di affittare dei locali privati dentro le mura, in attesa di completare il restyling dell’immobile di via San Filippo. La vicenda è costellata di partenze e rinvii.

Dopo il trasferimento della sede ad Ancona, nel 2014 Osimo e Castelfidardo si erano accordate per accollandosi le spese annue pro quota per insediare nuovamente l’ufficio del giudice di pace nell’ex palazzo di giustizia di via Molino Mensa. Garantendo l’assegnazione distaccata di un proprio funzionario, Castelfidardo era stato l’unica città della Valmusone che aveva garantito ad Osimo l’adesione all’ipotesi di gestione associata per l’ufficio del giudice di pace, che ha giurisdizione anche su altri Comuni più piccoli come Agugliano, Filottrano, Loreto, Offagna e Polverigi. Il Ministero ha accolto l’istanza di ripristino del servizio nel 2016. Poi però il progetto è finito nel congelatore per una serie di questioni tecniche, rallentate dal fuori programma del terremoto.

Il piazzale davanti all’ex tribunale, al San Carlo di Osimo

E’ successo che il Comune di Osimo ha ottenuto le prescrizioni sulla vulnerabilità sismica dell’ex tribunale di via Molino Mensa, al San Carlo nell’immediata periferia di Osimo. E dalla verifica tecnica, svolta secondo i criteri della normativa più recente sul complesso che ha una volumetria di 10.500 mc., sono emerse criticità per la torretta del San Carlo (quella che un tempo ospitava l’ostello della Geos) piuttosto che nell’ala bassa dell’ex tribunale. Prima di una ristrutturazione completa (e costosa) per la messa in sicurezza dei locali, l’intero immobile non potrà riaccogliere nelle diverse ale ne’ gli uffici del Giudice di Pace, ne’ ospitare quelli del Commissariato di Ps e tanto meno le associazioni culturali cittadine che dovevano essere sistemate proprio nella torretta.

Il complesso del San Carlo e dietro alla chiesa, la torretta. Le indagini di vulnerabilità sismica hanno evidenziato criticità e la necessità di una ristrutturazione per metterla in sicurezza

Nel frattempo il ministero della giustizia aveva fissato la data di inizio del funzionamento dell’ufficio del giudice di pace prima al 2 gennaio, poi al 1 giugno 2017. Ora ha concesso l’ulteriore proroga al 30 settembre dopo aver ricevuto la nota dell’11 maggio scorso, con cui il presidente del Tribunale di Ancona ha trasmesso la richiesta del Comune di Osimo del rinvio del termine per gli eventi sismici che hanno interessato le Marche. “Ecco perché siamo stati costretti a chiedere ancora una proroga al Ministero sul ripristino dell’ufficio del giudice di Pace – spiega il vice sindaco Mauro Pellegrini – E’ evidente che per il 30 settembre i locali dell’ex tribunale di via Molino Mensa non saranno pronti. Allora stiamo studiando soluzioni alternative. L’idea sarebbe quella di sistemare l’ufficio del Giudice di Pace a palazzo ex Eca, la cui ristrutturazione per 400.000 è già inserita in bilancio e dovrebbe partire a breve (leggi l’articolo). Ma anche l’ex Eca  non sarà pronto per settembre. La terza ipotesi è quella di affittare temporaneamente dei locali privati, sempre in centro storico, per un anno o 2 , in maniera tale da permettere la conclusione dei lavori nel palazzo di via San Filippo e poi insediarci l’ufficio del giudice di Pace”.

(m.p.c.)

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