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Da San Pietro a Lampedusa in kayak
con la statua della Madonna di Loreto:
la nuova impresa di Roberto Rabboni

ROMA - Dopo il pellegrinaggio in canoa che nel 2014 lo ha portato da Loreto fino in Vaticano, il chiaravallese è partito ieri da Roma con l'effige della Vergine Nera da consegnare questa volta a don Carmelo La Magra, parroco dell'isola dei migranti. Arrivo previsto per giovedì 10 agosto

La benedizione a San Pietro per il team di canoisti del cardinale Angelo Comastri

Dopo il pellegrinaggio in canoa che tra il giugno e l’agosto del 2014 lo ha portato da Loreto (Porto Recanati) fino a Piazza San Pietro in Vaticano, dove ha potuto consegnare a Papa Francesco una statua della Madonna di Loreto, il chiaravallese Roberto Rabboni, 51 anni, è partito ieri da Piazza San Pietro con destinazione Lampedusa, in kayak, accompagnato da una seconda statua della Madonna di Loreto, da consegnare questa volta a don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa. L’arrivo è previsto per giovedì 10 agosto.

Il chiaravallese Roberto Rabboni

“L’idea è molto semplice: consegnare al parroco di Lampedusa Don Carmelo La Magra una immagine della Madonna di Loreto, utilizzando un Kayak k2 – racconta in un comunicato Roberto Rabboni – E nasce dopo la fantastica esperienza vissuta nel 2014, quando 11 canoisti sono partiti dal sagrato della Santa casa di Loreto, con una immagine della Madonna, e l’hanno consegnata 70 giorni dopo al Santo Padre Papa Francesco in Vaticano. I pellegrini a bordo di una canoa doppia, hanno percorso il periplo delle coste italiane, alternando la navigazione, a tratti a piedi, quando le condizioni meteo marine non lo permettevano. Il pellegrinaggio è stato organizzato grazie alla collaborazione della Lega Navale Italiana, in quanto i pellegrini utilizzavano le sedi della stessa per il supporto logistico. A fronte di quella bellissima esperienza – racconta ancora il chiaravallese – siamo partiti da Piazza San Pietro in Città del Vaticano, con una immagine della Madonna di Loreto identica a quella che è stata donata al santo Padre, per raggiungere a piedi Ostia, da qui salpare a bordo di una canoa doppia alla volta di Lampedusa. La rotta è intuibile: si costeggerà fino a Reggio Calabria, da qui si supererà lo stretto di Messina, una volta a Messina si costeggeranno le coste sicule fino all’arrivo a Porto Empedocle, dopo di che si salperà per Linosa prima e Lampedusa dopo. I tempi per realizzare tutto ciò sono molto indicativi, comunque considerata l’esperienza maturata, si intende impiegare circa 50/55 giorni per raggiungere Porto Empedocle”.

Una volta a Licata si salperà alla volta di Linosa che dista circa 90 miglia, navigabili in circa 36 ore. Le altre 28 miglia che dividono Linosa da Lampedusa, navigabili in circa 12 ore, saranno percorse il giorno seguente. Duplice la motivazione di questo viaggio che ogni giorni inizierà all’alba, alle 5. “Consegnare a Don Carmelo, parroco di Lampedusa l’immagine della Madonna di Loreto, che nel 2014 è partita dalla Santa Casa per raggiungere Papa Francesco – aggiunge Rabboni – Da lì ripartire alla volta di Lampedusa per dare il benvenuto a tutte le persone che arrivano in terra italiana. Tutto questo utilizzando una imbarcazione minimalista come la canoa. Perché la Madonna di Loreto ha viaggiato: essendo partita dalla sua terra di origine, per arrivare poi a Loreto. Proprio come fanno tutti quelli che approdano a Lampedusa. Perché crediamo che l’immagine della Madonna di Loreto raggiunge i cuori per sostenere l’animo portando speranza ed accoglienza”.

La consegna della statua della Vergine lauretana alla Santa Casa

I ringraziamenti finali vanno alla Guardia Costiera, alla Croce Rossa, ai Carabinieri, alla Polizia di stato, alla Guardia di Finanza e tutti coloro che prestano servizio e soccorso in mare e veglieranno su chi deve compiere l’impresa. Il team è di esperienza collaudata a partire dal comandante della guardia Costiera in riserva Corrado Gamberini, responsabile di tutta la logistica e l’organizzazione terrestre e marina della spedizione. In canoa sarà sempre presente Rabboni con gli altri canoisti che avevano vissuto con lui l’altra esperienza. Per il supporto logistico e l’accoglienza terreste, la squadra confiderà sulla disponibilità delle sedi della Lega Navale Italiana e la navigazione dello stretto di Messina e da Licata a Lampedusa sarà effettuata grazie all’appoggio di una barca a vela.

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