Le realizzazione delle due nuove scuole di Campocavallo e San Biagio. Stamattina la Sala Gialla ha dato il via libera all’entrata del Comune di Osimo nel fondo immobiliare costituito dal Miur (leggi l’articolo). “Questo è l’atto finale – a chiarito il sindaco Simone Pugnaloni– Con la delibera si sancisce il pubblico interesse e la convenienza economica alla costituzione del fondo immobiliare promosso da Miur che realizzerà i due nuovi plessi scolastici. I vantaggi di questa scelta sono un canone di locazione ventennale minore del costo di un mutuo; il fondo beneficiera’ di un contributo a fondo perduto del 25% da parte del Miur, altrimenti non vi sarebbe stata neanche l’ombra; il fondo pagherà Imu/Tasi ed oneri di urbanizzazione, altrimenti non sarebbe stato così. E poi ci sarà la valorizzazione di due immobili comunali (ex scuola media di via Michelangelo e attuale scuola elementare di Campocavallo) immediata quando per anni questi sono divenuti vetusti e rimasti invenduti. Il nostro Comune detiene il 15% del fondo, ne controllerà il suo sviluppo e beneficerà della sua redditività”.
DOPO L’APPALTO SCUOLE REALIZZATE IN 18 MESI – Simone Pugnaloni ha spiegato in aula che il fondo appena concluderà il processo di scelta con bando della Sgr che lo gestirà, ottenuti i progetti esecutivi e selezionate le ditte che realizzeranno le opere in 18 mesi termineranno i lavori. Chiedo pertanto un voto unanime a tutti i consiglieri comunali per le future generazioni che avranno a disposizione due nuove scuole in tempi celeri”. Nel frattempo la Prelios, società con diritto di prelazione nella gara di selezione della società di garanzia che gestirà il fondo immobiliare, attraverso sopralluoghi ad hoc, hagià stimato il valore degli immobili accreditati al fondo immobiliare dai dai 6 Comuni italiani, tra i quali Osimo, che partecipano al progetto del Miur.
I DUBBI DELLE LISTE CIVICHE – La consigliera Gilberta Giacchetti, ex assessore delle liste civiche che aveva avviato il progetto del Miur nel 2010, premettendo di non avere l’intenzione di ostacolarlo ma semmai di volere chiarezza per la città, in apertura di dibattito si è domandata se tutta l’operazione fosse così conveniente. “La realizzazione delle 2 scuole costerà alla fine 5 milioni e 500 mila euro e non è poco – ha evidenziato- considerato che si dovrà pagare per 20 anni una canone da pagare di 210.000 euro annui”. Il consigliere Dino Latini (liste civiche) ha, quindi, presentato due emendamenti delle liste civiche, il primo per stralciare l’attuale plesso della scuola primaria di Campocavallo e della scuola media di via Michelangelo dai beni da conferire nel fondo immobiliare per inserirvi semmai la torretta del San Carlo, il secondo per prevedere l’uscita del Comune di Osimo dalla società di garanzia una volta costruite le due nuove scuole.
GLI EMENDAMENTI DI DINO LATINI – “Per la scuola di Campocavallo avevamo preso questo impegno con i cittadini che venisse destinata a centro sociale per la frazione e tale impegno abbiamo inteso oggi rimarcare con la richiesta di esclusione dei beni da conferire nel fondo immobiliare Miur che la destinerà certamente non a centro sociale – ha spiegato Latini- Ugualmente, per quanto riguarda la scuola media Giacomo Leopardi di via Michelangelo, che abbiamo chiuso nel 2008 proprio per venire incontro alle necessità dei residenti circa i problemi di traffico e parcheggio l’impegno assunto e che rimane è quello di non destinarlo a residenze o simile come sembra voler fare il Fondo immobiliare di cui sopra. Quanto alla polemica circa la vendita del 2010 in cui ci si vorrebbe trascinare si ricorda che il plesso aveva destinazione F1-4 (attrezzature civiche) come richiesto dai cittadini e non certo residenziale, come sembra, invece, sarà ora in futuro. In ogni caso, il progetto Miur delle scuole ‘era’ dell’amministrazione Simoncini e il fatto che si portato avanti da chi lo aveva sempre negato dimostra ancora una volta la bontà del nostro programma”
LE PERPLESSITA’ DELLA MAGGIORANZA – Nell’intervento di replica il sindaco ha chiarito subito che i 2 emendamenti non potevano”essere accettati perché i beni messi nel fondo non possono essere cambiati altrimenti si ricomincia da capo e neppure che possiamo uscire dal fondo e non dalla Sgr una volta che abbiamo costruito le scuole. Ci credete o no in questo progetto? Il progetto è lo stesso del 2010-2013 o forse perché ora il progetto lo stiamo facendo noi? State trovando un modo per dire no? . Se lo faceva Simoncini era sì, se lo fa Pugnaloni allora per voi è no”. Il capogruppo Pd, Giorgio Campanari ha aggiunto che se si cambiassero gli immobili “cambierebbe anche la rata del canone e poi se il Comune uscisse dal fondo, gli immobili resterebbero di proprietà del fondo. In più la torretta dal San Caro non è inserito nel piano delle alienazioni”.
IL VOTO FINALE: SI’ DI MAGGIORANZA E LISTE CIVICHE, ASTENSIONE DI TERRITORIO E COMUNITA‘ – Il capogruppo delle liste civiche Sandro Antonelli però è tornato a ricordare che nell’individuazione dei beni immobili da compartecipare al fondo immobiliare non c’è stata condivisione con il consiglio comunale e “per questo riteniamo che vanno a contrastare con il vincolo posto dalla vecchia delibera sui locali della scuola elementare di Campocavallo che noi avevamo promesso di destinare, una volta dismessa, a centro sociale della frazione”. In sede di voto, entrambi gli emendamenti sono stati bocciati dai voti della maggioranza e dai consiglieri di Territorio e Comunità. “Questi emendamenti sono peggiorativi perchè condividono la finalità della delibera ma destrutturano il contenuto” ha sottolineato il capogruppo. Fabio Pasquinelli ha rimarcato al contempo che il suo gruppo non approvava la scelta del Miur di utilizzare questi strumenti privatistici e speculativi in settori strategici come quello della scuola che costringono l’ente locale a pagare le opere pubbliche. Pasquinelli ha però evidenziato di condividere la scelta dell’amministrazione comunale di realizzare i due plessi anche se “la valorizzazione degli immobili è inferiore a 1,5 milioni di euro mentre la spesa a carico degli osimani è di gran lunga superiore ai 4 milioni di euro. Il progetto si traduce in un grande profitto per i privati insomma e non in un grande affare per l’ente locale”. Dopo la bocciatura degli emendanti, la delibera originale è passata a maggioranza con i 19 voti uniti di Pd-Energia Nuova e delle Liste civiche ma con l’astensione dei 2 consiglieri di Territorio e Comunità
SI E’ INSEDIATO LANFRANCO MIGLIOZZI. IL NUMERO LEGALE GARANTITO DALLE LISTE CIVICHE– “Oggi a garantire il numero legale per aprire il consiglio comunale sono stati i consiglieri della liste civiche” hanno scritto su un post corredato di video gli esponenti dei movimenti latiniani. Alle 8.30 di stamattina, in effetti, non erano in aula tutti i consiglieri di maggioranza che comunque, essendo in 12 in attesa di surrogare il dimissionario Andrea Catena con Lanfranco Migliozzi (leggi l’articolo), avrebbero avuto necessità di un ‘sostegno’ per ottenere il quorum ed aprire la seduta consiliare. Per il consiglio comunale di Osimo è infatti richiesta la presenza in aula di almeno 13 consiglieri. Subito il suono della campanella e l’appello, il neo consigliere Migliozzi si è seduto nei banchi di Energia Nuova. nel corso della mattinata, per ulteriori approfondimenti il punto sulla vendita della Tpl è stato ritirato. Aveva invitato alla cautela nell’operazione la Cgil (leggi l’articolo) mentre la capogruppo del gruppo Misto Maria Grazia Mariani, oggi assente in aula per impegni come i 2 consiglieri del M5S, aveva rilevato l’assenza di un parere tecnico che avrebbe invalidato l’atto se fosse stato votato (leggi l’articolo). Anche il capogruppo di Territorio e Comunità, il 13 luglio, aveva chiesto lo stop immediato alla cessione della società partecipata al Comune che gestisce in house il servizio di trasporto pubblico.
(m.p.c.)
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