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Manovra da 202 milioni per la sanità,
le opposizioni lasciano l’aula

REGIONE - La variazione di bilancio al voto a "sorpresa". La minoranza: "Non abbiamo esaminato i documenti". La maggioranza tira dritto: "Proposta di legge urgente per liberare 242 milioni di risorse". L'atto passa con M5S, Lega e Fi sull'Aventino. Celani: "Consiglio ridotto a depandance della Giunta"

 

(foto d’archivio)

 

È scontro in Consiglio regionale sulla variazione di bilancio da 242 milioni. Atto arrivato a “sorpresa” all’ordine del giorno. Seduta sospesa per più di due ore. Al momento del voto l’opposizione lascia l’aula – ad eccezione di Mirco Carloni (Ap – Marche 2020) e Sandro Bisonni (Misto) – gridando alla «gravità inaudita del metodo con cui si è presentato l’atto». La maggioranza approva la manovra.

 

SEDUTA SOSPESA PER DUE ORE

Non è bastata la sospensione dei lavori per oltre due ore per trovare una mediazione con i gruppi di minoranza. Tensioni già in apertura di seduta quando il presidente della prima commissione, Francesco Giacinti (Pd) chiede l’inserimento all’ordine del giorno dell’approvazione della variazione di bilancio di previsione, come da proposta della Giunta. «Un atto di straordinaria importanza per l’ammontare delle cifre che mette a disposizione e che nonostante l’urgenza con cui è stato presento ritengo vada discusso subito per consentire di mettere subito in campo le risorse, 242 milioni di cui 202 derivanti dalla gestione virtuosa della sanità, da reinvestire nel sistema sanitario, e 40 milioni derivanti dalla revisione del bilancio regionale che andranno a finanziare tra le altre cose la realizzazione di appartamenti per gli sfollati del terremoto a Tolentino in sostituzione delle Sae (6 milioni, ndr) e 2,1 milioni per la polizia  provinciale e per finanziare la Carta Tutto Treno Marche». Il tempo di concludere l’intervento e l’opposizione si scatena. L’atto, all’ordine del giorno della riunione della prima commissione di ieri (17 luglio) non è mai arrivato all’esame dei consiglieri. All’attacco il capogruppo M5S, Gianni Maggi, che ha parlato di «scarsissima attenzione e scarsissimo rispetto per le prerogative dei consiglieri regionali. Non abbiamo avuto modo di studiare l’atto che alloca risorse in vari settori, anche altre commissioni dovrebbero esaminarlo. La funzione dell’Assemblea legislativa viene calpestata, andiamo a ratificare un atto di cui non conosciamo nulla». Arriva dunque la proposta del capogruppo Pd, Fabio Urbinati. Interruzione della seduta per consentire un approfondimento della manovra e la ripresa dei lavori ad libitum, fino all’esaurimento della discussione. Riunite le commissioni, i capigruppo di minoranza non si presentano. Alle 14 l’emiciclo di via Gentile da Fabriano si ripopola. Prima la discussione e l’approvazione della mozione presentata dal consigliere Pd Giacinti sull’adesione della Regione Marche alla convenzione Onu sui diritti delle persone disabili. Mozione approvata all’unanimità.

L’approvazione della mozione di adesione alla convenzione Onu sui diritti dei disabili

LA RIPRESA DELLA DISCUSSIONE SUL BILANCIO E L’USCITA DALL’AULA DELLE OPPOSIZIONI

Poi torna sul tavolo la patata bollente della manovra di bilancio.

Giacinti illustra la ripartizione delle risorse. Dei 40 milioni, provenienti dalla rimodulazione di alcune voci di spesa, 2,8 andranno per i contratti nel settore informatico, 5 milioni per l’esternalizzazione del servizio accertamento, controllo e riscossione del bollo auto, 15 milioni per ilcapitolo delle manutenzioni dei beni immobili della Regione, 1,5 milioni per sinistri auto e danni causati dai cinghiali, 630 mila euro per l”assicurazione delle strade ex Anas, passate nella competenza della Regione, 400 mila euro per le convenzioni sugli incendi con vari corpi dello Stato, 1,4 milioni per la legge sullo sport, 1,2 milioni di euro per agevolazioni tariffarie ferroviarie, 1,8 milioni per lo slittamento di impegni 2016 reiscritti nell’esercizio 2017. Tra le voci spiccano i sei milioni di euro come contributo straordinario al Comune di Tolentino per l’acquisto di immobili da trasformare in 57 appartamenti per gli sfollati del terremoto, al posto delle Sae. Poi i 202 milioni di avanzi di gestione sanitaria, legati alle premilità della Regione Marche (l’unica insieme alla Lombardia) per la gestione virtuosa del sistema e vincolati al settore sanitario. Circa 20 milioni andranno per le prestazioni sanitarie, i medicinali e le esenzioni dei ticket per le popolazioni terremotate, 95 milioni di euro per i cofinanziamenti regionali per investimenti nelle strutture ospedaliere (nuovo Salesi, nuovo Inrca, Fermo), altri 90 milioni per macchinari e attrezzature per le aziende sanitarie. «Complessivamente – secondo Giacinti – 170 milioni per
investimenti, 32 di parte corrente».

L’APPROVAZIONE E LE REAZIONI

«Avete ridotto il Consiglio ad una depandance della Giunta – tuona Piero Celani (Fi) -. Quanto avviene oggi è di una gravità inaudita». Poi l’abbandono dell’aula insieme a tutti i consiglieri di opposizione. Restano ai loro posti solo Carloni (Ap) e Bisonni (Misto). «Quello di oggi è un intervento che permette di sbloccare risorse altrimenti indisponibili fino a dicembre» ha detto motivando la scelta di rimanere. «Voglio capire se queste risorse sono davvero frutto di premialità e non di tagli alla sanità», le parole di Bisonni.  Il capogruppo del Pd Fabio Urbinati ha rivendicato «il gesto di responsabilità fatto nel chiedere il rinvio degli altri punti all’ordine del giorno per utilizzare tutto il tempo necessario per discutere l’atto. Se qualcuno vuole continuare a lavorare fino a mezzanotte, noi siamo qui. Non lasceremo che venga strumentalizzato un voto di tale importanza, che libera immediatamente risorse fondamentali per i cittadini marchigiani.  Con il voto di oggi si dà la misura di ciò che significa essere al servizio della comunità». Manovra approvata con 20 voti a favore. «Maggioranza ridotta a ”paletta”. Mortificato il ruolo del Consiglio» commentano in una nota congiunta i gruppi di Forza Italia, Lega Nord e An-Fratelli d’Italia.

Redazione CA

 

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