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Estate senza AdMed,
il Festival dei due mari sarà a fine ottobre

ANCONA - La scelta per rilanciare la manifestazione che nel 2016 ha compiuto dieci anni e farla coincidere alla presidenza italiana Euseir, la strategia per la Macroregione adriatico-ionica, ma nelle scorse settimane erano emerse incognite sul budget. Seneca: "Era tempo di un'evoluzione". Marasca: "Il Comune sostiene il progetto"

Un’immagine dalle passate edizioni di Adriatico Mediterraneo

 

Slitta alla seconda metà di ottobre l’edizione 2017 di Adriatico Mediterraneo. Non un ripiego, viste le incognite sui finanziamenti ed i conseguenti ritardi nella programmazione – sostengono l’associazione Adriatico Mediterraneo e le istituzioni, in primis il Comune di Ancona – ma un’occasione di rilancio del Festival, dopo le celebrazioni per il decennale dello scorso anno, e di evoluzione della manifestazione. A fare da trampolino, la coincidenza con la presidenza italiana dell’Euseir, la strategia EU per la Macroregione adriatico ionica, rispolverando un tema rimasto per qualche tempo nell’ombra dopo anni di ribalta, e per valorizzare anche il ruolo dell’Italia, delle Marche e di Ancona nell’anno della presidenza italiana Eusair.

IL NUOVO FESTIVAL

Il festival delle culture del mare arriva, dunque, nel 2017 in autunno al posto del classico appuntamento di fine estate. Ma, sottolinea Giovanni Seneca, direttore artistico di Adriatico Mediterraneo, sarà qualcosa di più di una versione autunnale del Festival. «Si tratta di un nuovo progetto di rilancio ed evoluzione della manifestazione, direi necessaria dopo dieci anni, senza stravolgere l’identità del Festival e quello che è stato fatto e che ha portato AdMed ad essere un festival internazionale tra i più imitati, divenuto un patrimonio comune ed un esempio di copperazione culturale e scambio intellettuale tra culture, attualizzando però la ricerca e la riflessione a quello che sono il Mediterraneo e l’Adriatico oggi, ai problemi a cui si pensa oggi parlando di Mediterraneo». Ottobre quindi, il mese scelto per rendere la cultura, la musica e lo spettacolo protagonisti della strategia adriatica e dei cambiamenti che questa comporta, quest’anno e i successivi.

SOLO VOGLIA DI RILANCIO?

La soluzione ottobre salva così, di fatto, un’edizione in bilico. Non più di qualche settimana fa, le preoccupazioni relative ai finanziamenti regionali con conseguenze sulle possibilità di programmazione del calendario, per fissare date e contattare artisti ed intellettuali. La scelta autunnale solo questione di opportunità? «È l’avvio di un nuovo percorso – ribadisce Seneca – vedremo questo dove ci porterà i prossimi anni». L’agganciarsi alla presidenza Eusair, sganciata da motivi di budget? «È un’opportunità importante che abbiamo voluto cogliere, ma ribadiamo comunque l’autonomia che ha sempre contraddistinto l’associazione e lo stesso Festival, seppur sempre aperti a collaborazioni».

Tra queste, quella con Macerata Opera Festival e col Festival del brodetto di Fano. E da quest’anno la sinergia con il Comune di Pesaro col quale, insieme ad Amat, si terrà il 13 agosto a Rocca Costanza “Ajvar”, una giornata dedicata alle musiche e alle culture del Mediterraneo”.

IL SOSTEGNO DEL COMUNE DI ANCONA

Tra gli attori di questo cambiamento, il Comune di Ancona, freddino negli anni passati verso la manifestazione. Plaude ora alla decisione dell’associazione di posticipare il Festival, l’assessore alla Cultura, Paolo Marasca, dichiarando anche il sostegno dell’amministrazione all’iniziativa. «In questi mesi, abbiamo seguito passo dopo passo le riflessioni e infine la decisione dell’associazione Adriatico Mediterraneo di spostare l’edizione 2017 del Festival omonimo a ottobre, per segnare la tappa di un percorso di cambiamento che vuole dare al Festival stesso un ruolo più marcato all’interno della strategia macro-regionale nell’anno della presidenza italiana dell’Euseir. Ha senso – sostiene Marasca -, perché in dieci anni siamo passati da una fase di reciproca conoscenza (accelerata anche dal Festival e dalle attività dell’associazione) a una fase di lavoro comune, di necessità e di convivenza, ed è opportuno riflettere sui rispettivi ruoli e incamminarsi sulle strade che il mondo ci indica. Anche se il Festival è realizzato da un’associazione in autonomia artistica e organizzativa – prosegue – il Comune, che lo ha sempre considerato un caposaldo del ruolo di Ancona in Adriatico e un eccellente strumento di incontro tra popoli e culture, ha prestato particolare attenzione a questa fase di cambiamento e di crescita. Abbiamo quindi condiviso la decisione dell’associazione e sosterremo questa tappa cruciale del Festival, nella convinzione che permetterà ad un evento riconosciuto su scala nazionale di far risaltare ancora di più il ruolo di Ancona nel bacino Adriatico e nel mediterraneo, coerentemente con quanto l’amministrazione sta facendo attraverso numerosi eventi di importante levatura legati proprio al legame di Ancona con il mare e, quindi, con il resto del mondo.
Sappiamo – continua ancora – che questo ci porta a una riorganizzazione della settimana che precede la festa del mare, nel corso della quale tuttavia una serie di eventi costruiti ad hoc sono in fase di presentazione alla città nei prossimi giorni, che per questo anno potrà godere, evidentemente, di una straordinaria fase di spettacolo e di cultura anche nei mesi successivi, a testimonianza di una precisa volontà di crescita culturale continua e costante di Ancona».

(A. C.)

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