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Mondiali, Tamberi non ce la fa:
è fuori dalla finale

SALTO IN ALTO - Il 25enne di Offagna non riesce a qualificarsi per la gara che mette in palio le medaglie alla kermesse iridata di atletica a Londra. Non basta a "Gimbo" saltare 2,29, suo primato stagionale

 

di Marco Cencioni

Gianmarco Tamberi ancora in lacrime. Dopo quelle di dolore a Montecarlo l’anno scorso, quando tentando quota 2,41 al meeting del Principato riportò il maledetto infortunio alla caviglia che gli impedì di partecipare alle Olimpiadi di Rio, quelle amare di oggi a Londra. Il 25enne nato a Civitanova non riesce a centrare la finale del salto in alto ai Mondiali di atletica. Si ferma alle qualificazioni il suo percorso verso quel posto sul podio che, sicuramente, non smetterà di rincorrere. E che gli spetta per doti, qualità, forza, valore dell’atleta. E soprattutto dell’uomo. Capace di non abbattersi dopo il crac alla caviglia, dopo la delusione di non prendere parte a quelle che erano le sue Olimpiadi. Oggi, comunque, si è superato. Infiammando il pubblico e i tifosi italiani davanti ai televisori, saltando 2,29 durante la qualificazione, un centimetro più su del suo primato stagionale. Sembrava la misura in grado di dare il pass per la finale di domenica, ma in tanti riescono a superarla. Troppi. Più di 12, il numero fissato per partecipare all’atto conclusivo, alla gara che mette in palio le medaglie. “Gimbo” – che in questa occasione non si presenta con la sua classica “Half Shave” (la barba rasata solo da una parte) in attesa di sfoggiarla domenica – è 13esimo. La posizione matura in seguito agli errori commessi ai primi tentativi a quota 2,22, 2,26 e 2,2,29. Non resta che provare a superare l’asticella a 2,31. Tre tentativi, nulla da fare. L’azzurro è primo degli esclusi a pari merito con l’ucraino Andriy Protsenko e il brasiliano Talles Silva. In sei superano il 2,31 della promozione diretta: Mutaz Barshim, Bohdan Bondarenko, Danil Lysenko, Mateusz Przybylko, Tihomir Ivanov e Robbie Grabarz. In cinque, compreso Tamberi, vedono sfumare la finale con 2,29. Non era mai successo, nemmeno due anni fa a Pechino, quando in tre furono eliminati con questa stessa misura. Il sogno si tramuta così in un incubo. Per il finanziere di Offagna, per tutti quelli che lavorano con lui, per tutti gli italiani che speravano di vederlo volare domenica sera.

«Difficile trovare note positive – dice Tamberi, affranto, ai microfoni di Rai Sport – ho lavorato così tanto per raggiungere la finale che non ho forza di muovermi e non riesco a capacitarmi di ciò che è accaduto. Ho fatto il massimo. Dopo l’infortunio e due operazioni sto ballando tra giorni in cui mi stupisco di quello che riesco a saltare e altri in cui non riesco a staccarmi da terra: oggi era un disastro già dal riscaldamento e ho fatto il mio primato stagionale in una giornata come questa». “Gimbo” prosegue: «Mi brucia tantissimo essere escluso così, sento che non lo meritavo dopo quanto ho fatto – sottolinea – ci ho messo l’anima, non ho smesso di crederci un giorno. Senza chi mi è stato vicino non ci sarei nemmeno arrivato su questa pedana. Quanti sacrifici in più ho fatto rispetto a tutti per essere qui e oggi non raggiungo la finale saltando il mio personale. Mi rialzerò ma adesso non ho energia neanche per camminare, non ho mai preso fiato e ora ho tutta la delusione e la stanchezza sulle spalle. Per il futuro – conclude Gianmarco Tamberi – non ho alcun dubbio di tornare quello che ero: se in 365 giorni sono arrivato fin qui allora sono convinto che potrò saltare sempre più in alto. Farlo qua, però, sarebbe stato meglio». “Mister Half Shave” non riesce a vedere note positive, non potrebbe essere altrimenti. Ma è certo che, oggi, ha dimostrato a tutti che sta tornando. Che proseguirà quella rincorsa per tornare in alto, dove merita di stare.

 

 

 

 

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