Uova contaminate dal Fipronil, scoperto dai Nas un altro caso nella provincia di Ancona dopo quello di Ostra Vetere. Sequestrate 6mila uova per alimentazione umana e 12mila galline. I carabinieri sono arrivati allallevamento, ripercorrendo la filiera dei derivati da uova. Insieme ai prodotti dell’allevamento di Ancona trovati positivi alle analisi anche quelli di un allevamento di Vetralla, in provincia di Viterbo. I carabinieri del Nas hanno spiegato che per entrambi i casi ora si procederà alla denuncia dei due allevatori e si effettueranno ulteriori verifiche. Una denuncia penale, se verrà riscontrato l’uso volontario dell’antipatassitario proibito per uso alimentare, ma anche una denuncia di carattere amministrativo che potrebbe portare alla perdita dell’autorizzazione all’allevamento o alla lavorazione. La contaminazione potrebbe però non essere dovuta all’uso volontario, ma derivante, ad esempio, dall’utilizzo di mangimi contenente l’insetticida ad insaputa dell’allevatore. E quindi la contaminazione potrebbe essere accidentale. Ad oggi sono due i casi rilevati nelle Marche a seguito del programma di monitoraggio avviato dal ministero della Salute dopo l’allarme scattato in Francia ed in altri Paesi europei, entrambi nella provincia di Ancona. In Italia salgono così a sette le strutture in cui si sono trovate uova o prodotti derivati positivi ai test. Oltre agli ultimi due allevamenti di Ancona e Vetralla, ci sono i due casi della Campania, quello di Milano, un altro caso nel lazio e quello di Ostra Vetere sempre nell’Anconetano.
Il dirigente del servizio Sicurezza alimentare dell’Agenzia regionale sanitaria, Paolo Pierucci ribadisce: «non c’è alcune pericolo per la salute dei cittadini».
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Ma le galline che fine hanno fatto?