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Fusione Ubi-Carilo, Bcc Civitanova:
“C’è il rischio concentrazione”
Chiesto il responso di Antitrust e Bce (Foto/Video)

LORETO -L'annuncio oggi all'assemblea dei soci Carilo della presidente della fondazione loretana Fulvia Marchiani e del vice presidente della gruppo creditizio civitanovese Marco Bindelli. L'assessore regionale Pieroni si impegna a convocare i vertici di Ubi Banca per chiedere un ripensamento, mentre il sindaco Paolo Niccoletti invoca la nascita di un polo creditizio unico marchigiano. Prossima apertura di nuovi sportelli della banca civitanovese a Castelfidardo e Loreto
Antitrust, Bce e nuove aperture delle filiali della Bcc Civitanova a Loreto e Castelfidardo: parla Marco Bindelli

 

Non demordono Bcc di Civitanova e Fondazione Carilo (leggi l’articolo). Nel tentativo estremo di fermare ed interferire nell’operazione di fusione tra Ubi Banca e le partecipate dell’ex Banca Marche, al via il prossimo 23 ottobre, richiederanno un parere all’Antitrust e segnaleranno il caso anche alla Bce, la Banca Centrale Europea. La complicata trama si arricchisce di una nuova puntata  con l’arrivo di altre carte bollate (leggi l’articolo). L’annuncio è stato fatto stamattina, nel corso dell’assemblea dei soci Carilo convocata nell’aula consiliare di Loreto, dalla presidente della fondazione Carilo, Fulvia Marchiani e dal vice presidente di Bcc Civitanova, Marco Bindelli. C’è il timore che questa fusione, incastonata in un processo evolutivo più ampio di concentrazione del sistema bancario a livello nazionale ed europeo, possa sfociare in un pericoloso monopolio almeno sul territorio marchigiano. L’Antitrust si era già espressa in passato, nel momento più critico, sull’acquisizione di Ubi di Banca Marche e delle sue compartecipate, precisando che non c’erano alternative in assenza di acquirenti, “adesso, almeno per la Carilo, l’acquirente c’è. E, a nostro giudizio, ci sono le condizioni perché l’Autority possa rimettere in discussione la fusione – ha spiegato stamattina all’assemblea Marco Bindelli – A livello giuridico, tutto ciò che era possibile fare è stato fatto, ma Antitrust con un secondo parere può davvero dirimere la questione perché il suo primo provvedimento, emesso a maggio 2017, teneva conto solo dell’operazione di acquisto di Ubi delle tre banche, non considerando la Carilo. Inserendo invece nella fusione anche Carilo è ovvio che la concentrazione aumenta e l’Antitrust deve riformulare il suo parere iniziale”.

Moreno Pieroni con Gianni Maggi e  Sandro Zaffiri

Più complessa invece la richiesta che verrà inoltrata alla Bce, collegata alla nuova normativa europea che porterà ad irrigidire la valutazione del credito. “Ubi non ha una grande solidità patrimoniale, come dichiarato dagli stessi vertici della banca (leggi l’articolo) – ha ricordato Bindelli- perchè si attesta su un indice patrimoniale dell’11,3%, noi siamo al 21% e cassa Centrale Banca, la nostra capogruppo, è al 24%. Chi ha i requisiti patrimoniali maggiori potrà affrontare meglio le nuove regole che l’Europa ci imporrà”. Il vice presidente del gruppo creditizio civitanovese ha ribadito inoltre che anche in caso di responso negativo dell’Antitrust “la Bcc Civitanova si sta attivando per aprire nuovi sportelli nella provincia di Ancona attraverso una sede distaccata. Un progetto alternativo, non semplice e di immediata attuazione, che tuttavia vogliamo perseguire e accelerare con l’apertura di nuovi sportelli dando priorità proprio alle città di  Loreto e Castelfidardo”. Nuovi sportelli che dovranno essere autorizzati da Bankitalia.

In questa fase delicatissima si giocheranno anche le ultime carte della diplomazia e del dialogo. All’incontro di Loreto stamattina hanno partecipato oltre ai soci Carilo una nutrita rappresentanza politica bipartisan, con l’assessore regionale Moreno Pieroni delegato dal presidente Ceriscioli (Pd) i consiglieri Gianni Maggi (M5S) e Sandro Zaffiri (Lega Nord), diversi consiglieri comunali di Loreto, Castelfidardo, Osimo e le associazioni di categoria rappresentate da Paolo Picchio (Cgia), Marco Tiranti (Cna). Moreno Pieroni si è assunto davanti al pubblico l’impegno di convocare i vertici di Ubi Banca per valutare quali margini di manovra sono ancora possibili per la cessione delle filiali Carilo alla Bcc Civitanova. “Da loretano sono dispiaciuto per quello che è accaduto negli ultimi 15 anni su questo territorio – ha premesso l’assessore regionale – Il rischio vero è quello che restino solo 2 o 3 banche a monopolizzare il sistema creditizio regionale. La politica si è mossa immediatamente e senza colori politici già con il voto della mozione (leggi l’articolo). Oggi il consiglio regionale deve fare un ultimo tentativo: dobbiamo subito, già domani, richiedere un incontro ufficiale con il presidente dell’Ubi Banca. Un incontro di chiarimento dove riporteremo le preoccupazioni di tutte le categorie della vallata del Musone e del Potenza. Dobbiamo fare l’impossibile perché Ubi riveda la sua posizione (leggi l’articolo), sarà difficile ma dobbiamo provarci”. Sul punto hanno concordato Maggi e Zaffiri.

Galeano Binci

Il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti, che ha fatto gli onori di casa insieme al collega di Castelfidardo, Roberto Ascani, ha invitato la politica regionale a non mollare ma a facilitare anche la nascita di un polo creditizio unico marchigiano. “Abbiamo dato mandato alla politica ma anche agli interlocutori della Bcc Civitanova e alla fondazione Carilo di insistere in questo progetto di acquisizione delle filiali Carilo. -ha più volte rimarcato il primo cittadino di Loreto – Per le comunità locali rappresenta non solo una salvaguardia del patrimonio ma anche una diversificazione dell’offerta del credito a beneficio delle realtà che insistono sul territorio”. Al microfono hanno parlato poi diversi dipendenti di Carilo per esprimere le loro perplessità sul piano di ridimensionamento del numero delle filiali. Ha chiuso gli interventi dalla platea Galeano Binci, memoria storica della Carilo nonchè socio di vecchia data della banca lauretana, che ha posto l’accento “sulla restrizione del credito sul nostro territorio che la fusione Ubi-Carilo comporterà sul nostro territorio, se invece ci fosse un altro istituto che investe sulla stessa area, il quadro sarebbe ben diverso. E’ noto che questa acquisizione per Ubi sarà destinata ad aumentare le coperture della banca, a potenziare il suo patrimonio ed i benefici fiscali. Ed è evidente che Ubi non ha convenienza ad avere concorrenti sul nostro territorio. Della questione si deve certamente interessare la politica regionale ma l’interlocutore principale non può che essere la Banca d’Italia. Sta partendo in questi giorni la commissione d’inchiesta sulla vicende della crisi delle banche e che analizzerà anche il caso Banca Marche. Se io fossi il presidente della giunta regionale coinvolgerei anche Bankitalia nell’incontro con Ubi”.

(m.p.c.)

 

 

 

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