Pittrice scomparsa da venti giorni, si moltiplicano gli interrogativi attorno al silenzio prolungato di Renata Rapposelli, la 64enne abruzzese di cui non si hanno più notizie dallo scorso 9 ottobre. Sul caso, la procura ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e nessun indagato. La speranza della magistratura è quella di fare chiarezza il prima possibile. Ma i punti oscuri attorno alla vicenda sono molteplici. A partire proprio dal giorno in cui la donna risulta essere irrintracciabile. L’ex marito ha detto di averla accompagnata da Giulianova, città che la 64enne aveva raggiunto in treno per andare a trovare il figlio malato, a Loreto in auto, passando per la statale adriatica anziché dall’autostrada. A seguito di un litigio furibondo per motivi economici, l’avrebbe lasciata a circa 3 chilometri dalla basilica per poi fare dietrofront. Ma i conti non tornano. Il figlio della coppia ha detto di averli visti uscire attorno alle 14.30 e che il padre è tornato a casa due ore/due ore e mezza dopo. Un arco di tempo brevissimo e poco plausibile considerando la distanza tra le due città e la strada scelta per il tragitto. Tra l’altro, a Loreto vive un’amica di Renata. Perché la pittrice non l’ha chiamata per avvisarla della sua presenza? Da quanto è emerso dalle indagini, dopo essere tornato a Giulianova, l’ex coniuge è stato ricoverato in ospedale, nel reparto di Psichiatria. Il referto parlerebbe di un paio di giorni di permanenza dovuto allo stress subito. L’uomo non è stato ancora interrogato dagli investigatori. Ascoltare le sue dichiarazioni potrebbe essere il prossimo passo della procura. Nel frattempo, Renata non si trova. Né a Loreto, né a Giulianova, né ad Ancona.
L’incontro con l’ex marito a Loreto, poi il nulla: dov’è la pittrice Renata Rapposelli?
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